Teatro Elettra
dal 6 al 30 novembre
DOPO VIA RASELLA
Spettacolo scritto e diretto da
PIERPAOLO DE MEJO
con
OLIVIA CORDSEN, PIERPAOLO DE MEJO, ANTONIO PISU
Progetto sonoro
ARMANDO VALLETTA
Che bello questo spettacolo! "Dopo via Rasella" mi è piaciuto davvero molto, sia per il modo con cui, l'autore Pierpaolo De Mejo ha trattato l'argomento, modo che definirei delicatamente incisivo, sia per la scelta, dell'argomento: come ha vissuto la gente comune le 24 ore precedenti l'Eccidio delle Fosse Ardeatine. Per non dimenticare una delle pagine più nere, della storia del nostro Paese. Per non togliere nulla al lavoro degli attori coinvolti lo stesso De Mejo, Antonio Pisu e Olivia Cordsen che hanno saputo, con la loro recitazione naturale, ma non buttata là come purtroppo a volte succede, dare vita ai personaggi interpretati, aprendo squarci, per alcuni anche poco noti, o caduti nell'oblio,della triste vicenda, e coinvolgendo gli spettatori, come se anch'essi, e cosi è facessero parte della vicenda. Per non dimenticare. L'arte in tutte le sue forme serve proprio a questo, a lasciare segni indelebili, o nel caso del teatro a riportare alla mente, fatti fondamentali, accaduti in un passato neanche tanto remoto. Tocco di vera poesia i raggi di luce, che ci vengono a trovare, forieri di chi materialmente non c'è più, ma è sempre presente vicino a noi sotto altra forma. L'impressione che ho avuto ieri sera, e come quella che ti rimane, dopo che hai letto un bel libro, o visto un bel film....peccato che sia finito, ma prima o poi lo rivedrò, lo rileggerò
Miriam Comito.
Dal 6 al 30 novembre -dal giovedì alla domenica-
nel piccolo Teatro Elettra Pierpaolo De Mejo ha deciso di dare corpo
e luce a una delle pagine più scure della nostra storia, l’attentato
di Via Rasella.
Roma, 24 marzo 1944: l’eccidio di 335 persone
alle Fosse Ardeatine, forse la pagina più nera dell’occupazione tedesca
in Italia. Causa di quella scempio: la decisione del comando militare
tedesco di esercitare il diritto di rappresaglia in seguito all'uccisione
di 33 soldati nazisti avvenuta il giorno precedente, 23 marzo, a via
Rasella per mano dei GAP di Giorgio Amendola. Ma cos’accadde esattamente
in quelle 24 ore che separarono l’azione dei GAP dall’eccidio? Su
questo sfondo, si svolge la storia di Vittorio, ferroviere della Roma
popolare, ex alpino reduce dalla guerra in Grecia. La mattina del 24
viene arrestato dai tedeschi senza motivo, mentre va a lavoro. Sulla
scena, un altro personaggio, la cui esistenza sembra indissolubilmente
legata a quella di Vittorio e a quel giorno fatidico, 24 marzo ’44,
e una figura femminile, che racconterà eventi fondamentali del Ventennio
e del conflitto.
NOTE DI REGIA
“Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai
nulla del proprio presente” diceva Indro Montanelli. Il passato, in DOPO VIA RASELLA, è vecchio di neanche un secolo.
È un trauma, quello della Seconda Guerra mondiale,
che, seppure già abbondantemente narrato, rappresentato e rielaborato
nella produzione culturale e artistica della seconda metà del ‘900,
fa ancora discutere e resta ben ancorato alla nostra memoria collettiva,
inciso sulla pelle dell’Italia come una ferita rimasta aperta. I padri,
i nostri nonni, coloro che hanno vissuto gli eventi in prima persona
ne ha conservato le immagini, i ricordi, e ce li hanno consegnati in
tutta la loro inevitabile crudezza, preziosa testimonianza da tramandare
alle generazioni future. Il problema si presenta dal momento in cui,
assieme a quei ricordi, padri e nonni ci hanno trasmesso, con occhi
talvolta umidi di pianto, il loro desiderio di cancellare, ci hanno
fatto sentire il grosso vuoto interiore che sono costretti a portare
con sé, quello causato da un’epoca che li ha investiti, messi a dura
prova. Come dare un senso, una forma a questo vuoto? A quelle parole
così intrise di significato? Insomma, come ritrasmettere quei ricordi
senza che perdano la loro carica emotiva? Ancora una volta l’Arte
ci viene in soccorso, ed ecco che il Teatro diviene un luogo in cui
rappresentare gli eventi in tutta la loro intensità, drammaticità,
in cui dare voce allo stupore di un’intera generazione travolta dagli
eventi bellici.
Teatro Elettra
Via Capo d’Africa, 32 (Zona Colosseo)
6 al 30 novembre 2014
Dal giovedì al sabato
ore 21.00 / domenica ore 17.00
Biglietto: 10 euro + 2 euro tessera associativa
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