TREND
Nuove frontiere della scena britannica
rassegna a cura di Rodolfo Di Giammarco
Teatro Belli - Roma
4,5,6 novembre ore 21
[piazza Sant’Apollonia, 11/a, Trastevere]
Una produzione
Carrozzeria Orfeo e Teatro Filodrammatici di Milano
EIGENGRAU
di Penelope Skinner
traduzione Marco M. Casazza
con
Tommaso Amadio, Valeria Barreca
Federica Castellini, Massimiliano Setti
musica di scena
Massimiliano Setti
scene e costumi
Erika Carretta
regia
Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari
"EIGENGRAU" di Penelope Skinner, è uno specchio della condizione di vita della c.d. generazione X, quella dei nati tra il 1960 e il 1980, che essendo una generazione di transizione, non ben connotata, è senza dubbio possibile riferla a quel grigiore, appunto eigengrau alla cui vista l'occhio viene condannato, in totale mancanza di luce. La totale mancanza di luce di cui parla la Skinner sono i punti di riferimento, le cose in cui credere. Non a caso la generazione X è stata definita una generazione di apatici, cinici, anaffettivi ma è colpa loro/ nostra, oppure di chi ci ha li/ ci ha preceduto?. E' comunque la generazione che ha creato e contribuito a sviluppare il web, mondo in cui siamo tutti connessi, ma difficilmente ci conosciamo a fondo. I personaggi descritti dall'autrice, sono tutti permeati dall' eigengrau, da Mark (Tommaso Amadio) cinico giovane rampante, a Kassie (Valeria Barreca) femminista militante del 2010, "Che fa pressione sul parlamento" a Tim (Massimiliano Setti) compagno di università di Mark, ripiegato in se stesso, a Rose (Federica Castellini) una sognatrice. Tutti sono avvolti dal grigiore, ovvero dal non colore, e conducono la loro vita come talpe, raccontando a se stessi, prima che agli altri bugie. Un avvenimento tragico farà compiere un giro di boa a buona parte di essi. La recitazione dei quattro attori, con un ritmo quasi sincopato è perfettamente in linea con le esigenze del testo. I personaggi, incapaci di entrare davvero in contatto uno con l'altro, dicono frasi smezzate, cosa prefettamente resa dagli attori con una recitazione veloce e ritmata. Un interesse particolare me lo ha suscitato Federica Castellini veramente brava e credibile nel suo ruolo e da brivido quando canta "Smell like teen spirit" dei Nirvana.
Miriam Comito
EIGENGRAU in tedesco, significa grigio di fondo, quel grigio
percepito dagli occhi quando sono immersi nella totale oscurità.
Un titolo originale per il testo, affascinante e misterioso, di Penelope Skinner, tradotto
da Marco M. Casazza, che
viene portato in scena al Teatro Belli di Roma dal 4 al 6 novembre, commissionato
dalla rassegna TREND Nuove frontiere della scena britannica, a cura
di Rodolfo Di Giammarco. Una produzione firmata da Carrozzeria Orfeo e Teatro Filodrammatici di Milano, per la regia
di Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari. In scena Tommaso Amadio, Valeria Barreca, Federica Castellini, Massimiliano Setti.
EIGENGRAU di Penelope Skinner è una divertente tragicommedia sui temi della solitudine
e del bisogno di relazioni autentiche. La ricerca dell’amore procede
su terreni difficili: Rose, un’inguaribile romantica, si guadagna
da vivere facendo la hostess in un Karaoke bar, divide l’appartamento
con Cassie, femminista e attivista politica. Le due si sono conosciute
su internet ed è chiaro fin da subito che non siano coinquiline ideali.
Rose, convinta di aver trovato l’amore, va a letto con Mark che, al contrario, ha
solo bisogno di sesso e si presenta come il tipico metrosessuale anaffettivo,
disposto a qualunque cosa pur di sedurre una donna. Anche lui ha qualche
problema col proprio coinquilino: Tim, un vecchio compagno di università
che non riesce a trovare lavoro, custodisce in casa le ceneri della
nonna appena morta e, forse, cerca soltanto qualcuno da accudire e da
amare.
Tim e Cassie vengono inevitabilmente
coinvolti nella storia di sesso/amore fra il riluttante Mark e la pressante
Rose, col risultato che Mark viene affascinato da Cassie, dimostrandosi
addirittura disposto a “convertirsi” ai valori del femminismo pur di portarsela
a letto, mentre Tim si prende una gran cotta per Rose che, però, cerca
solo di usarlo per riconquistare Mark. Il quartetto si ritrova così
invischiato in una rete d’inganni e auto-inganni che sembrano non
avere fine.
Tra legami e tradimenti, affiorano
le paure e le ossessioni di una generazione che pare non aver più nulla in cui credere. Il linguaggio stesso, fatto
di frasi tranciate, sputate e quasi mai portate fino in fondo, sembra
indicare come anche le parole abbiano perso la capacità di svelare
e raccontare di sé all’altro.
Penelope Skinner arriva al successo con il testo Fucked presentato nel
2008 all’ Old Red Lion Theater e al Festival di Edimburgo. Successivamente
i suoi testi vengono presentati a Londra, al Bush Theatre, National
Theatre e al Royal Court Theatre, dove diventa membro del progetto dedicato
ai giovani autori.
Con il testo Eigengrau in scena al Bush Theatre nel 2010, ottiene la nomination
per l'Evening Standard Award nella categoria Most Promising Playwright.
Il testo The Village Bike, messo in scena al Royal Court Theatre, ha
vinto il George Devine Award e l'Evening Standard Award nella categoria
Most Promising Playwright nel 2011.
Successivamente ha scritto episodi per la serie di
Channel 4 Fresh Meat. Nel 2011,
il testo The Sound of Heavy Rain
è stato prodotto allo Sheffield Theatres prima di andare in tour sponsorizzato
da Paines Plough. Il testo Fred's Diner è stato
messo in scena al Chichester Festival Theatre, dopo che il quotidiano
Independent ha descritto la Skinner come "la più importante autrice
giovane inglese".
Nel 2013 Skinner partecipa alla scrittura della sceneggiatura
del film How I Live Now.
www.teatrobelli.it
www.carrozzeriaorfeo.it
www.teatrofilodrammatici.eu
Tel. 06/5894875
Prezzi posto unico € 10
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