STAGIONE TEATRALE 2018| 2019
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Teatro Segreto presenta
Piccolo Eliseo
21 Febbraio | 3 Marzo 2019
Shakespea Re di Napoli
composto e diretto da Ruggero Cappuccio
con Claudio Di Palma e Ciro Damiano
musiche Paolo Vivaldi
scene e costumi Carlo Poggioli
luci Giovanna Venzi
aiuto regia Nadia Baldi
edizione Einaudi
La prima parola che mi viene in mente attorno allo spettacolo SHAKESPEA RE DI NAPOLI è atmosfera, immediatamente seguita da: luci, ombre, verità, menzogna, affabulazione, realtà, vita, morte, suono, silenzio. Se ad una prima lettura questi termini, o alcuni di essi, possono sembrare slegati tra loro, basta andare un po' più a fondo e si intuisce chiaramente che non lo sono, per arrivare poi alla sicurezza finale, che siano strettamente concatenati tra loro.
Uno spettacolo unico nel suo genere, con un testo scritto in napoletano seicentesco, che i più, e io sono tra una di questi, capiscono molto relativamente, ma non importa, il capire poco, o meglio cogliere una parola su 10 somiglia da vicino a quelle pennellate di luce che i pittori mettono in quei quadri oscuri, misteriosi, ma che attraverso leggere ma brillanti folate di luce, che come un vento brioso si poggiano sulla tela mettono in chiaro l'importante, il centro, l'ombelico della vicenda. A fronte di questo tipo di testo, la recitazione è stata molto esplicita, niente è stato lasciato al "per sottrazione".
Uno spettacolo, forse non per tutti, ma che è va in giro per i teatri da 25 anni, ciò vuol dire che la voglia di lasciarsi trascinare in qualcosa di sconosciuto, o non immediatamente identificabile c'era, c'è e ci sarà.
Miriam Comito
Sarà in scena al Piccolo Eliseo dal 21 febbraio al 3 marzo 2019, SHAKESPEA RE DI NAPOLI, lo spettacolo che da 25 anni attraversa i palcoscenici dei teatri italiani ed esteri. Il testo di Ruggero Cappuccio, pubblicato nella Collana Classici Einaudi è interpretato da Claudio Di Palma e Ciro Damiano. La messinscena nata al Festival di Sant’Arcangelo diretto da Leo De Berardinis nel 1994 ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. Shakespea Re di Napoli continua ad affascinare platee e generazioni diverse costituendo uno dei rarissimi esempi di lunga durata nell’ambito delle produzioni private italiane.
Shakespea Re di Napoli nasce da questo perché: la morte è quel sogno ad occhi chiusi che nella vita facciamo ad occhi aperti. Il mio difetto è credere solo negli aldilà, oltre il visibile, oltre il reale, la parola, il teatro. Siamo nei primi anni del Seicento. Desiderio torna a Napoli dopo un avventuroso naufragio e riabbraccia il suo vecchio amico Zoroastro. A lui racconta di aver vissuto a lungo a Londra e di essere diventato il più grande interprete dei personaggi femminili del grande drammaturgo inglese. Zoroastro è incredulo, sospetta che Desiderio stia narrando una delle raffinate menzogne cui lo ha abituato fin da ragazzo. La sfida interiore tra i due amici va avanti tra altissima poesia e tagliente comicità, mentre il mistero si estende progressivamente sulle loro vite. Così, nella storia appaiono misteriosi fotogrammi: le sabbie, il Seicento, la peste, un quadro, un baule, l’inchiostro sbiadito dei Sonetti di Shakespeare. Una nave affondata. Un anello perduto. Desiderio e Zoroastro: due amici sorpresi nell’abbraccio di un addio e di un ritorno. L’Inghilterra. Il genio. La bellezza. Le lettere dell’eros del grande poeta di Stratford . Tutto fiammeggia in una lingua che è intima di un’idea della partitura, della concertazione, del suono, in cui i sensi impongono una comunicazione intuitiva fondata sull’indicibile del compositore, l’indicibile dell’interprete, l’indicibile dell’ascoltatore. Solo il non detto è degno di essere letto. Solo i silenzi possono veramente essere ascoltati. Il conflitto e confronto del teatro elisabettiano con le forme espressive della Napoli barocca sono i presupposti per l’invenzione di una sinfonia del dire, specchiata in significati e ritmi che tendono alla sospensione assoluta di una storia nel tempo. La menzogna, l’indimostrabilità, la falsificazione dei fatti come gesto eversivo in grado di estendere i confini della verità sono in questa scrittura le luci che affermano e negano ogni cosa. Dopo tutto l’arte somiglia alla ricerca di prove che dimostrino eventi mai accaduti.
Ruggero Cappuccio
PICCOLO ELISEO
Orario spettacoli:
Da martedì a sabato ore 20.00
domenica ore 17.00
prima replica giovedì 21 febbraio ore 20.00
Biglietteria tel. 06.83510216
Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sab 10.00 – 19.00, dom 10 - 16
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Call center Vivaticket: 892234
Prezzo 20 €
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