22 ottobre2013 | 17 novembre 2013
LEO GULLOTTA
in
PRIMA DEL SILENZIO
di Giuseppe Patroni Griffi
Regia di FABIO GROSSI
con EUGENIO FRANCESCHINI
e le apparizioni di
SERGIO MASCHERPA e ANDREA
GIULIANO
e con l’apparizione speciale di
Paola Gassman
video LUCA SCARZELLA - musiche GERMANO MAZZOCCHETTI - disegno luci UMILE VAINIERI - risoluzione
scenica LUCA FILACI - disegno audio FRANCO PATIMO - regista assistente MIMMO VERDESCA
Sarà in scena al Teatro Eliseo dal 22
ottobre al 17 novembre 2013, LEO GULLOTTA in PRIMA DEL SILENZIO di Giuseppe Patroni Griffi,
per la regia di FABIO GROSSI. In scena Eugenio Franceschini,
e le apparizioni di Sergio Mascherpa e Andrea Giuliano e con
l’apparizione speciale di Paola Gassman.
CONSIDERAZIONI DEL REGISTA
Raccontare in poche righe quelle che sono le
progettualità di un regista che si confronta con un testo, non
è mai cosa semplice. Certo è che, appena ci si predispone
alla composizione, le parole escono facilmente davanti a soggetti così
preziosi.
Il testo di questo nuovo progetto è PRIMA DEL SILENZIO di Giuseppe Patroni
Griffi.
Non si può di certo negare che tra le
parole di Patroni Griffi, le sensazioni, i concetti, i sentimenti, le
provocazioni, sanno come esaltarsi e completarsi, e che il pensiero
di trasporle è fluido e gratificante.
Scritto negli anni ’70, il testo risulta
ancor vivo per tematiche e concetto .
La storia racconta le scelte, pur’ anche
rivoluzionare per la casta che lo ha inglobato per tutta la sua vita
precedente, di un uomo , del quale non ci viene fornito il nome. Probabilmente questo poco importa
alla risoluzione della vicenda, a mio discernimento l’autore, ad arte
e tramite l’espediente, ha voluto rendere universale la faccenda.
Quello che leggo, con gli occhi di un uomo
che vive il XXI secolo, Era questa di grande modernità, dove la comunicazione,
attraverso apparati di nuova costruzione, è molto più facile ed immediata,
fa sì che intraveda e consideri, attraverso il protagonista, un disagio
sociale legato soprattutto alla comunicazione della parola scritta,
della Poesia. Fantastica la scena finale dell’opera, dove il nostro
LUI, circondato da pagine di libri, afferra “la parola” che gli
svolazza attorno, in una ideale caduta libera, declamandone la realtà,
in essa contenuta.
Ma per arrivare a questa, il travaglio assume le fattezze di un incubo,
con l’apparizione dei fantasmi della sua vita: la famiglia, affrontata
attraverso il personaggio de LA MOGLIE , come un’entità vorace e
ricattatoria: la casta, rappresentata dal personaggio de IL FIGLIO,
con i suoi orpelli e contributi piccolo borghesi; il dovere, materializzatosi
attraverso il personaggio del CAMERIERE, che coartizzante, attraverso
il senso di colpa, costringe e castra.
L’unica vicenda che realizza e tranquillizza
il protagonista è quella che vive, nel suo contemporaneo, con IL RAGAZZO
. Questa , pur’ anche vampireggiante, è linfa pura e vivificante
durante l’incubo che egli vive. Ma anch’essa terminerà, come conclude
la vita di un uomo, il quale abbandonato dai suoi stimoli si richiude
nella sfera della parola, come ultima spiaggia di un inevitabile tramonto
che chiuderà un percorso permeato dalla Poesia con la Poesia stessa.
Il Nostro spettacolo si svolgerà attraverso
la presenza in scena del protagonista e del suo co-protagonista, mentre gli autori del percorso sensoriale del
Nostro LUI, assumeranno essenza digitale: appartenendo la Nostra rappresentazione
ad un’era atta al virtuale, anche l’incubo assume la forma d’un
etere affollato di ricordi, passioni, depressioni e angosce.
Tutti i Nostri, vestiranno l’essenzialità
del ruolo: un Uomo, durante la considerazione della sua vita, abbandona
orpelli, inventati per giustificare realtà distorte.
Un racconto tecnologico per una sensazione
assoluta.
Ma la Poesia avrà sempre e comunque la sua centralità vivificante.
FG
Leo Gullotta artista poliedrico, capace di mille sfaccettature ci regala, un' interpretazione degna di nota del testo di Patroni Griffi "Prima del silenzio". Un uomo di cultura appositamente innominato, scappa dalle convenzioni, fugge da quel mondo che sente lontano da se e che lo soffoca, va verso l'inconnu. Lo troviamo in mare aperto su di una piccola imbarcazione a remi con un ragazzo. L'uomo è un mare di parole, parole travolgenti, ben descritte dalla scenografia: proiezioni di mare nè in burrasca nè calmo, sembrerebbe un mare mediatativo. La ritrovata libertà dell'uomo viene turbata da delle apparizioni, a cui lui cerca di non dare peso, ma che lo incalzano per riportarlo alla realtà, la sua fuga è stata scoperta, ce il rischio che lo abbiano localizzato, o peggio che le cose che lui aveva volutamente lasciato in sospeso, vengano organizzate da altri contro la sua volontà.
L'uomo scaccia le apparizioni e si ritrova solo con il ragazzo, che in realtà non lo comprende, basta con tutte queste parole, ti prego, ti prego di stare zitto! Queste sono le parole più dure che il ragazzo dice all'uomo. Conflitto generazionale, gli adulti che vogliono evitare gli errori ai più giovani che invece hanno bsiogno di compierli..gli stessi o altri.
Il "teatro di parola" questo si compie con Il testo di Patroni Griffi: la parola è vita!
Miriam Comito
LEO GULLOTTA – l’interprete
Diviso tra teatro, cinema, varietà e fiction televisiva, la
caratteristica più immediata nell’arte di Leo Gullotta è la
poliedricità, vissuta come moltiplicazione espressiva.
Essa non è solo frutto di una padronanza tecnica formidabile
o di naturale predisposizione ad affrontare diversi codici interpretativi,
è anche il risultato di una vera e propria scelta di vita, di
una curiosità inesauribile per le varie esperienze dello spettacolo, di una generosità umana e professionale
che lo porta a superare i confini delle specializzazioni e delle formule
e a frequentare piuttosto i territori delle contaminazioni.
Senza indulgere a snobistiche classifiche di merito, il varietà
televisivo, il cabaret, la pubblicità e il doppiaggio sono stati per
Leo Gullotta impegni artistici da affrontare con l’altrettanta serietà
dei film di Giuseppe Tornatore, Nanni Loy, Ricky Tognazzi, Maurizio
Zaccaro o il grande teatro di prosa di Luigi Pirandello, William Shakespeare,
fino a Giuseppe Patroni Griffi, diretto da Fabio Grossi, collezionando
negli anni grandi successi al botteghino e numerosi e prestigiosi premi,
dai tre David di Donatello ai quattro Nastri d’argento, senza dimenticare
tra i tanti altri, il premio Flaiano per il teatro e il premio De Sica
alla carriera. Riconoscimenti meritati, in una carriera lunga 53 anni,
vissuta con vigile intelligenza, senza tradire frenesie e ansie di successo,
ma con una simpatia umana e una voglia di esserci e regalare emozioni,
che non accennano a diminuire.
FABIO GROSSI – il regista
Debutta come attore in teatro nel 1977, lavorando
in seguito, in cinema, televisione, radio, passando per il doppiaggio
e la pubblicità. Ha collaborato con alcuni dei più importanti registi italiani: in teatro da Ronconi a Puecher,
da Fenoglio a Nanni a Navello, in cinema da Nanni Loy a Paolo Sorrentino,
fino a Renzo Martinelli. Negli ultimi anni, pur continuando la professione
d'attore, i suoi interessi si sono rivolti alla drammaturgia e alla
regia teatrale, firmando, dal 2004, numerosi spettacoli di prosa di
grande successo di pubblico. Con l’antesignano “Prima della Guerra”,
ricordiamo “L’Uomo, la Bestia e la Virtù” e “Il piacere dell’onestà”
di Luigi Pirandello, interpretati da Leo Gullotta e prodotti dal Teatro
Eliseo di Roma, e "La Commedia degli Errori" di William Shakespeare
al Globe Theatre di Villa Borghese, sotto la direzione artistica di
Gigi Proietti. Negli anni a seguire, saranno ancora due commedie shakespeariane
a regalargli nuovi grandi successi. Firma la regia de “Le Allegre
Comari di Windsor” e “Sogno di una Notte di Mezza Estate”, che
vedono sempre Leo Gullotta nelle vesti di grande interprete protagonista.
Importante e proficua è anche la sua attività di drammaturgo: “Ecce
Homo”, “Figlio di madre vedova”, “In ogni vita la pioggia deve
cadere”, “Gender Gangup Here”, “Lapilli” e “L’enigma dell’amore”,
sono alcuni dei testi da lui scritti e poi portati in scena. L’ultimo
grande progetto che lo vede impegnato è “Prima del silenzio” di
Giuseppe Patroni Griffi, che inaugurerà la stagione 2013/2014 del Teatro
Eliseo con protagonista Leo Gullotta. Infine, è ideatore e regista
di un film-documentario, di prossima uscita, intitolato “Un sogno
in Sicilia”, che affronta, attraverso le esperienze di quattro giovani
attori, l’attuale situazione artistica/occupazionale giovanile.
La vera passione di Patroni Griffi fu la scrittura,
con essa il teatro. Nonostante questo non volle essere omologato alla comunità dei teatranti della quale non condivise
spesso i contenuti e i comportamenti. La sua scrittura teatrale era
in grado di segnare un “legame imprescindibile con la natura
stessa degli attori e della scena cui essa è destinata”. Questo accadeva
poiché per Patroni Griffi la drammaturgia era l’arte sopraffina,
superiore a tutte le altre, dove la difficoltà maggiore consisteva
nel descrivere appieno un personaggio in poche righe, renderlo comprensibile.
La sua capacità analitica era mossa
innanzitutto dal suo amore per il teatro e dalla sua sensibilità, che
cercava di essere il punto di partenza per arrivare al pubblico, per
creare un’attività teatrale di spessore intellettuale e civile, muovendo
dalla realtà di emarginazione che conosceva bene, con una lucidità
coraggiosa dalla quale si evinceva tutta la sua preparazione culturale,
che lo portava a trattare temi d’attualità per la prima volta nel
Novecento.
La spinta definitiva al suo debutto come drammaturgo
la ebbe nel momento dell’incontro con una compagnia adatta a rappresentare i suoi
lavori, a divenire fonte delle sue ispirazioni: la Compagnia dei Giovani.
Prima del silenzio fu rappresentata
nel 1979 per la prima volta al Teatro Eliseo di Roma, per la regia di
Giorgio De Lullo e con Romolo Valli, Fabrizio Bentivoglio, Fulvia Mammi,
Franco Scandurra e Matteo Corvino. Si consacrava la forza della parola,
nella quale Patroni Griffi aveva tanto creduto, per rappresentare il
binomio tra la generazione adulta, che scontava gli errori del passato
e quella dei giovani, con gli errori del futuro.
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Opere di Giuseppe Patroni
Griffi
Teatro:
Giuseppe Patroni Griffi scrisse nel 1958 D’amore si muore,
per e con i “Giovani”, che vide la sua prima rappresentazione al
Teatro La Fenice di Venezia il 25 giugno del 1958, al XVII Festival
Internazionale della prosa. La regia fu curata da Giorgio De Lullo,
le scene da Pier Luigi Pizzi. Le musiche erano di Lelio Luttazzi. La
compagnia, oltre a Rossella Falk, Elsa Albani e Giorgio De Lullo, era
composta da Annamaria Guarnieri, Romolo Valli, Umberto Orsini, Gino
Pernice, Ferruccio de Ceresa.
Sempre nel 1958 scrive insieme a Franca Valeri,
Vittorio Caprioli e Enrico Medioli la commedia Lina e il cavaliere.
Un’altra opera nata dal sodalizio con la
Compagnia dei Giovani fu Anima nera, che inizialmente
scritta per essere rappresentata da Marcello Mastroianni, invece impegnato
in altri progetti lavorativi.
Rappresentata per la prima volta nel 1960 al
Teatro Donizetti di Bergamo per la regia di Giorgio De Lullo con Paolo Ferrari, Anna Maria Guarnieri, Rossella
Falk, Elsa Albani, Nora Ricci.
In seguito arrivò In memoria di una signora amica, che
debuttò, per la regia di Francesco Rosi, nel 1963 al Teatro La Fenice
di Venezia, al XXII Festival Internazionale del Teatro di Prosa, interpretato
dalla Compagnia Italiana di Prosa con Lilla Brignone, Pupella Maggio
e Giancarlo Giannini.
Nel 1967 Patroni Griffi lasciò il segno
scrivendo Metti, una sera a cena, il
suo più grande successo, definito da De Monticelli la commedia di clan, e introdusse degli elementi
nuovamente anticonvenzionali contro il conformismo dilagante.
Fu rappresentato per la prima volta nel 1967
al Teatro Eliseo di Roma per la regia di Giorgio De Lullo con Rossella
Falk, Romolo Valli, Elsa Albani, Carlo Giuffrè e Umberto Orsini.
Nel 1974 con Persone naturali e strafottenti, continuò
l’indagine sull’uomo. Proseguiva così il divario tra la scrittura
di Patroni Griffi e il movimento di sperimentazione teatrale che dilagava
negli anni Settanta in Italia.
Nel 1982 firmò sia testo che regia di Gli amanti dei miei amanti sono miei amanti, con
Adriana Asti, e di Cammuriata -canti di malavita - , con Leopoldo Mastelloni.
Cinema:
Nel 1962 Umberto Orsini recitò nella
sua prima regia Il mare, che partecipò al Festival del Cinema di Venezia;
oggi rivalutato e premiato al London Film Festival.
Nel 1969 tornò alla ribalta con Metti una sera a cena (con Trintignant, Bolkan, Musante, Girardot, e Capolicchio) e Addio fratello crudele nel 1971 con
Fabio Testi e Charlotte Rampling.
Nel 1974 firma la regia di Identikit con Elisabeth Taylor.
Nel 1975 dirige Divina creatura con Marcello Mastroianni, Terence Stamp e Laura Antonelli.
Nel 1985 Patroni Griffi diresse La Gabbia con Musante, Antonelli e Florinda Bolkan.
Ballate, racconti e romanzi:
Nel 1950 compone per la radio la ballata Il mio cuore è nel sud con musiche di Bruno Maderna.
Il 1955 è l’anno dei sui primi racconti: Ragazzo di Trastevere, D’estate con la barca e Un ospite di passaggio.
Nel 1975 pubblicò il suo primo romanzo: Scende giù per Toledo, e nel 1977 Gli occhi dei giovani, una raccolta di racconti.
Nel 1983 scrisse D’estate con la barca.
Nel 1987 arrivò anche la stesura di un
altro romanzo: La morte della bellezza.
Il 1992 fu un anno molto intenso per Giuseppe Patroni Griffi, la sua versatilità diede
alla luce il romanzo Del metallo e della carne.
Allium, il suo ultimo romanzo fu pubblicato nel 2001.
Tournée Prima del Silenzio
Dal 15 al 17 ottobre Teatro Masini di Faenza
Dal 22 ottobre al 17 novembre Teatro Eliseo di Roma
Dal 20 novembre al 1 dicembre Teatro Mercadante di Napoli
Dal 10 al 15 dicembre Teatro Nuovo di Verona
Dal 4 al 5 gennaio Teatro Della Fortuna di Fano
Dal 7 al 12 gennaio Teatro Verdi di Padova
Dal 14 al 16 gennaio Teatro Fraschini di Pavia
Dal 22 gennaio al 2 febbraio Teatro Franco Parenti di Milano
Dal 4 al 9 febbraio Teatro Carignano di Torino
Dal 13 al 16 febbraio Teatro Diego Fabbri di Forlì
TEATRO ELISEO
via Nazionale, 183 00184 Roma
T.(centralino) 06 488 721
T.(botteghino) 06 4882114 | 06 48872222
ORARI : martedì, giovedì, venerdì ore 20,45; mercoledì e domenica ore 17 (mercoledì 13 novembre ore 20,45). sabato ore 16:30 e 20:45 (sabato 26 ottobre solo ore 20,45)
Settore | Intero | Ridotto1 | Ridotto2 | Ridotto3 |
platea | 33 €* | 26 € | 21 € | 16 € |
balconata | 29 € | 24 € | 19 € | 15 € |
I galleria | 18.50 € | 16 € | 15 € | 13 € |
II galleria | 13 € | 11.50 € | 10 € | 9 € |
ridotto1: convenzioni e under 60
non valido alle Prime in platea
ridotto2: under 30 e gruppi adulti (min 10)
ridotto3: gruppi scuola (min 10 persone)
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