Esistono
più Cleo di quanto ci si possa immaginare, anche se con storie diverse.
Come sei finita qui Cleo?
CLEO
STORIA DI UNA PUTTANA
Uno spettacolo scritto da Susy Suarez
diretto da Paolo Orlandelli
con Susy Suarez e Simone Destrero
dal 28 al 31 gennaio 2016
Roma - Accento Teatro
Cleo torna in scena all’Accento Teatro, nel cuore di Testaccio, per raccontare la sua storia in uno spettacolo scritto ed interpretato da Susy Suarez con Simone Destrero, e diretto da Paolo Orlandelli.
"Cleo storia di una puttana" è un atto unico ben calibrato all'interno del quale si possono trovare davvero tante cose, la bravissima Susy Suarez ci trasporta, anzi ci catapulta ne mondo di Cleo, una ragazza di "vita" ospite di un centro di riabilitazione per persone di sesso femminile. Piano piano attraverso anche l'apporto fondamentale di Simone Destrero chiamato ad interpretare un doppio ruolo: quello del terapeuta e quello di Walter il patrigno di Cleo e di sua sorella Camilla ci ritroviamo nel mezzo di una tragedia metropolitana, una di quelle tragedie purtroppo misconosciute ai più soltanto perchè sottaciute da chi le ha vissute, o accantonate da chi sapeva,da chi ne era a conoscenza. Cleo dapprima reticente, essendo una ragazza di eccezionale intelligenza....aveva imparato a leggere soli tre anni, inizia , a suo modo chiaramente, quindi con grande ironia e cinismo a dare libertà ai suoi pensieri, stimolata da dalla figura paterna del terapeuta dalla sua calma, dal suo non giudicarla. Si passa quindi dai momenti dell'nfanzia, particolare senza dubbio vissuti con una madre particolare, difficile, per passare poi all'adolescenza : la parte più nera della vita di Cleo, dove all'improvviso si trova ad dover andare via di casa, a seguito di una grande tragedia che la colpisce, e dopo il primo mese in cui cerca di arrabbattarsi come può decide che l'unica via di sopravvivenza è la strada. Questo spettacolo è la storia di un cammino, di un'inversione a U, la prima parte verso il male, verso l'autopunizione, la seconda, verso un ritrovamento di se stessa. Il testo mette in luce come molto spesso sia la solitudine forzata in età molto giovane a portare le ragazze sulla strada., e che solamente con un aiuto direzionale verso la luce si può cambiare rotta, perchè fare la puttana non è mai stato, e non sarà mai una vocazione. La fine dello spettacolo, dove è chiara la mancanza nella vita di Cleo di una figura maschile di riferimento, che poi la ragazza trova nel terapeuta è metafora ed emblema di un ritorno alle origini della ragazza stessa.
Miriam Comito
"Cleo storia di una puttana" è un atto unico ben calibrato all'interno del quale si possono trovare davvero tante cose, la bravissima Susy Suarez ci trasporta, anzi ci catapulta ne mondo di Cleo, una ragazza di "vita" ospite di un centro di riabilitazione per persone di sesso femminile. Piano piano attraverso anche l'apporto fondamentale di Simone Destrero chiamato ad interpretare un doppio ruolo: quello del terapeuta e quello di Walter il patrigno di Cleo e di sua sorella Camilla ci ritroviamo nel mezzo di una tragedia metropolitana, una di quelle tragedie purtroppo misconosciute ai più soltanto perchè sottaciute da chi le ha vissute, o accantonate da chi sapeva,da chi ne era a conoscenza. Cleo dapprima reticente, essendo una ragazza di eccezionale intelligenza....aveva imparato a leggere soli tre anni, inizia , a suo modo chiaramente, quindi con grande ironia e cinismo a dare libertà ai suoi pensieri, stimolata da dalla figura paterna del terapeuta dalla sua calma, dal suo non giudicarla. Si passa quindi dai momenti dell'nfanzia, particolare senza dubbio vissuti con una madre particolare, difficile, per passare poi all'adolescenza : la parte più nera della vita di Cleo, dove all'improvviso si trova ad dover andare via di casa, a seguito di una grande tragedia che la colpisce, e dopo il primo mese in cui cerca di arrabbattarsi come può decide che l'unica via di sopravvivenza è la strada. Questo spettacolo è la storia di un cammino, di un'inversione a U, la prima parte verso il male, verso l'autopunizione, la seconda, verso un ritrovamento di se stessa. Il testo mette in luce come molto spesso sia la solitudine forzata in età molto giovane a portare le ragazze sulla strada., e che solamente con un aiuto direzionale verso la luce si può cambiare rotta, perchè fare la puttana non è mai stato, e non sarà mai una vocazione. La fine dello spettacolo, dove è chiara la mancanza nella vita di Cleo di una figura maschile di riferimento, che poi la ragazza trova nel terapeuta è metafora ed emblema di un ritorno alle origini della ragazza stessa.
Miriam Comito
Un racconto che tiene insieme tante storie e momenti di vita, portati a galla in un dialogo-monologo con la propria coscienza.
Cleo affronta una tra le più attuali tematiche sociali che coinvolgono l’universo femminile attraverso alcuni dei meccanismi psicologici di abusi e violenze che spesso lo investono, e non solo. La storia è l'emblema di una realtà diffusa e silente di violenza domestica, sulle donne, ed ancor più spesso sui minori.
Un tema delicato per uno spettacolo che, con ironia e sagacia, riesce anche a strappare sorrisi, a far riflettere e a portare in scena storie di vita, spesso estrema, che riguardano donne di qualsiasi provenienza sociale, etnica e geografica.
Un tema delicato per uno spettacolo che, con ironia e sagacia, riesce anche a strappare sorrisi, a far riflettere e a portare in scena storie di vita, spesso estrema, che riguardano donne di qualsiasi provenienza sociale, etnica e geografica.
SINOSSI
“Come sei finita qui Cleo?” Questa è la domanda alla quale il caparbio terapista che le viene affidato nell'istituto, la porterà a rispondere, guadagnandosi con grande fatica, passo dopo passo, la sua fiducia.
Per la prima volta Cleo riesce a raccontarsi: il rapporto simbiotico e di grade affetto che la legava alla sorella maggiore, l'assenza di un padre, una madre distratta che salta sotto i loro occhi da una relazione ad un'altra e trasmette una visione cinica e non sana del rapporto uomo-donna… Ma questo è solo lo sfondo dal quale la protagonista racconta con lucida, quasi serena rassegnazione, la sua vita di strada, l'intolleranza nei confronti del soggiorno in istituto, torna con tenerezza all'infanzia e rievoca le figure che componevano la sua quotidianità. Grazie alla guida paterna, ma inflessibile, del terapista che le viene imposto in istituto, Cleo avrà il coraggio di affrontare il suo inimmaginabile passato, fino alla rivelazione di un torbido segreto...
NOTE
Cleo è uno spettacolo concepito dall'idea che il teatro, possa e debba raccontare il nostro tempo, e essere un stimolo a chi è, o è stato vittima di violenza, a parlarne, a difendersi in tempo se ne avverte l'ombra, a chi ha assistito o è a conoscenza del perpetrarsi di simili atti a denunciarli. Ma più universalmente, vuole trasmettere consapevolezza: “anche se la vita ci investe con un grande dolore, è possibile non abbandonarsi alla rassegnazione ma rialzare la testa e riacquistare la dignità”. E questo accade a teatro, in quel luogo magico in cui da sempre il pensiero e il cuore di una persona, attraverso la rappresentazione di una storia, possono comunicare col pensiero e col cuore di tante altre persone.
Testo: Susy Suarez - Interpreti: Susy Suarez; Simone Destrero - Regia: Paolo Orlandelli - Immagini: Pierpaolo Cioeta
Accento Teatro
Via G.Bianchi, 12 (Testaccio) 00153 - Roma
contatti: info@accentoteatro.it ; tel. 0657289812
Orario spettacolo h. 21.00 domenica h.18.00
Durata 50’
Prezzo 8 euro + 2 euro di tessera del Teatro
Info www.accentoteatro.it pagina facebook dello spettacolo www.facebook.com/CLEO-Storia-
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