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venerdì 23 marzo 2012

L'INCREDIBILE ED ALTRE CIRCO-STANZE

L’INCREDIBILE ED ALTRE CIRCO-STANZE
Mostra di Gianluca Esposito
Inaugurazione 3 Aprile 2012 ore 18
Palazzo Valentini

‘L’Incredibile ed altre circo-stanze’  è il titolo della mostra di Gianluca Esposito, la sua prima personale a Palazzo Valentini,  sede della Provincia di Roma.
L’esposizione sarà inaugurata il 3 aprile, alle ore 18, accompagnata dalla melodia dell’arpa di Linnea Malmberg, nella prestigiosa Sala Egon von Furstenberg.
La selezione di sculture in terracotta policroma rimar esposta dal 4 al 9 aprile, festività pasquali incluse.
Le opere dell’artista romano rimandano a due ambiti di ricerca distinti e complementari, per i quali è cifra comune, oltre al carattere fortemente narrativo dei soggetti, la riflessione sul contrasto insanabile che sempre sussiste tra intima confessione e pubblica rappresentazione del proprio spazio interiore: tappe imprescindibili di ogni percorso esistenziale.
I lavori intitolati all’Incredibile - alter ego dell’autore stesso, maschera e feticcio della sua ispirazione - pongono l’accento sulla qualità implicita del costume e dell’abito di farsi codice e strumento per il racconto di se stessi.
La scelta di soggetti su cui fortemente agisce la suggestione della ritrattistica settecentesca, in particolare nella declinazione che di questo genere pittorico fornirono Francia ed Inghilterra, va ricercata essenzialmente nell’adesione emotiva ed estetica ad un secolo che di tale prerogativa del vestire ha fatto regola imprescindibile. Un secolo dove ha cominciato a manifestarsi con una certa virulenza il conflitto tra l’essere per se stessi e l’essere per gli altri.
Le figure che animano la serie delle “Circo-stanze”, ritratte con il taglio discreto della favola morale, illustrano invece il tentativo di dare un più ampio orizzonte di senso alla sfera dell’interiorità, attraverso la formula dell’esibizione, con i conflitti d’intenzione che questa conciliazione comporta: indagano, sotto la lente di un’intenerita ironia, la contraddizione che è propria dell’essere sociale e dell’essere artista.  Queste opere, che si raccolgono sotto l’egida dell’immaginario circense, rappresentano un omaggio commosso a quel mondo che, per antonomasia, ha fatto propria la sfida di cambiar segno al reale attraverso la spettacolarizzazione del difetto, dell’abnorme, dell’eccesso, dell’inconsueto.
La mostra, patrocinata dalla Provincia di Roma, dall’Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio e dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, dalle ore 10 alle 19 nei giorni feriali e dalle ore 10 alle 18 sabato e festivi (comprese le festività pasquali).

mercoledì 21 settembre 2011

Il giadino dei ciliegi al Nuovo Teatro Colosseo dal 20 al 25 settembre (Recensione)

In scena al Nuovo Teatro Colosseo dal 20 al 25 settembre 2011 "Il giardino dei ciliegi" una delle opere più intense di Anton Cechov: una famiglia allargata con tanto di figlie adottive, amici stretti, personaggi legati in qualche modo alla tenuta, "uno dei luoghi più belli del mondo" una distesa di ciliegi che in maggio fiorisce e si trasforma in un meraviglioso giardino  è il nido che a un tempo riunisce tutti i personaggi e li fa oziare in un limbo che rappresenta un tempo oramai passato per certi versi rimpianto, per altri appositamente dimenticato. E' la fine di un'era, non c'è più divisione tra nobili e contadini, la tenuta  va all'asta. La regista Viviana Di Bert ha voluto dedicare questo spettacolo  al Giappone colpito lo scorso anno da un cataclisma, in Giappone il ciliegio è simbolo di forza d'animo di fermezza, nell'Impero del sole si racconta che un tempo i fiori dei ciliegi erano bianchi e che sono diventati rosa per il sangue dei samurai che come l'albero rimangono stoicamente al loro posto, fino all'estremo sacrificio. Nella messa in scena questo concetto è  ben esplicato dalla figura di Firs  (qui donna)anziana cameriera che al momento in cui in Russia fu abolita la servitù della gleba scelse di rimanere con i padroni, rinunciando alla libertà, lei è un samurai che raccoglie, al momento in cui tutti gli altri personaggi, una volta che la tenuta è stata venduta, di partire per iniziare una nuova vita, non sapendo in realtà nenache dove stavano andando e soprattutto cosa avrebbero fatto, Firs raccoglie ciò di cui gli altri si sono liberati partendo, tutto ciò che li legava al giardino dei ciliegi, oggetti simbolicamente rossi come le ciliege. Alla sua fermezza corrisponde il frenetico movimento di tutti gli altri che vorticosamente si muovono alla ricerca di una nuova vita, con un andirivieni spasmodico, proprio di chi è stato immobile per secoli, e all'improvviso, grazie ad un'accadimento viene liberato.
Il giardino dei Ciliegi
Di Anton Cechov
Regia Viviana DI Bert
Con: Irene Romalli, Paola Delfino, Giovanna Rumma, Paola Meloni, Andrea Bellocchio, Gianluca Esposito, Valeria De Matteis, Laura Corona, Francesco Cau, Marzia Masiello, Gloria Annovazzi, Graziano Sonnino, Morgana Lengfeld, Piera Saladino.
Idea Scenica: Fabio Maria Alecci
Costumi: Alessandra Pinzani Milani
Luci: Caterina Guia
Pianista: Margherita Giunti
Arpista: Linnea Malmberg

Teatro Nuovo Colosseo
Via Capo D’Africa 29 a
Dal 20 al 25 settembre
Ore 21.00
Domenica ore 17
Info 067004932
Biglietti: intero 12.00
              Ridotto 10.00

sabato 10 settembre 2011

Il giadino dei ciliegi al Nuovo Teatro Colosseo dal 20 al 25 settembre

La Compagnia Sperimentale Viviana Di Bert
 Con il Patrocinio
 dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storici
 Presenta
>
> AL TEATRO NUOVO COLOSSEO
>
> dal 20 al 25 settembre
> IL GIARDINO
> DEI CILIEGI
> Di Anton Cechov
> Regia Viviana Di Bert
>
> La Compagnia Sperimentale Viviana Di Bert, con il patrocinio
> dell'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, porta in scena,
> dal 20 al 25 settembre al Teatro Nuovo Colosseo, uno dei testi teatrali più
> intensi di Anton Cechov: Il giardino dei ciliegi.
> Una famiglia dell’alta borghesia russa cerca di conservare la proprietà
> della sua estesa tenuta di campagna messa all’asta. Qui un antico frutteto
> di ciliegi, nel mese di maggio. Si ricopre di fiori bianchi trasformandosi
> in un meraviglioso giardino, simbolo quest’ultimo, per coloro che lo
> abitano, di rimpianti, di speranze e di sogni. A contemplare questo miracolo
> per l’ultima volta, riuniti nella grande casa d’infanzia, i personaggi della
> commedia non possono che scorgere su di sé, o nell’altro, i segni del tempo
> che passa, il miracolo che su di loro non si compie, l’approssimarsi di una
> resa dei conti col proprio destino.
>
> Ritroviamo così in quest'opera il tema della futilità culturale, sia la
> futilità dell’aristocrazia per mantenere la relativa condizione, che la
> futilità della borghesia nel trovare i significati nel materialismo appena
> scoperto.
>
>
>
>
>
> Note di regia
> Questo spettacolo teatrale, è dedicato ai recenti disastri avvenuti in
> Giappone, a ricordo della forza e della dignità che questo paese ha
> dimostrato
> Per il popolo giapponese, l’albero del ciliegio, oltre ad essere il simbolo
> del Giappone, è l’immagine della bellezza e della caducità della vita. Per
> questo motivo ho voluto allestire lo spettacolo ispirandomi alla cultura
> giapponese.
> Un’antica  storia narra che la pianta del ciliegio Sakura avesse i fiori
> bianchi. Un imperatore fece seppellire sotto i ciliegi i samurai caduti in
> battaglia. Da quel giorno i petali dei fiori divennero rosa per il sangue di
> questi eroi. Il fiore del ciliegio raggiunge la sua massima bellezza, poi si
> stacca e il vento lo porta via. Questo fiore riflette la filosofia dei
> Samurai di sopportare fino ad accettare anche il sacrificio estremo, cioè,
> la morte.
> Ogni anno tra marzo e aprile in tutto il Giappone per la fioritura
> dell’albero del ciliegio è grande festa, si balla, si canta, sotto questa
> pianta.  Quest’anno in pochi attimi una catastrofe ha cambiato ogni cosa.
> Tutto è sparito. Ma il fiore del ciliegio no. E’ vivo nel pensiero e nel
> cuore coraggioso dei nipponici. Silenziosi eroi. Samurai del nostro tempo.
> Il loro orgoglio e la loro dignità sono modello per tutti noi.
>
>
> Il giardino dei Ciliegi
> Di Anton Cechov
> Regia Viviana DI Bert
> Con: Irene Romalli, Paola Delfino, Giovanna Rumma, Paola Meloni, Andrea
> Bellocchio, Gianluca Esposito, Valeria De Matteis, Laura Corona, Francesco
> Cau, Marzia Masiello, Gloria Annovazzi, Graziano Sonnino, Morgana Lengfeld,
> Piera Saladino.
> Idea Scenica: Fabio Maria Alecci
> Costumi: Alessandra Pinzani Milani
> Luci: Caterina Guia
> Pianista: Margherita Giunti
> Arpista: Linnea Malmberg
>
> Teatro Nuovo Colosseo
> Via Capo D’Africa 29  Dal 20 al 25 settembre
> Ore 21.00
> Domenica ore 17
> Info 067004932
> Biglietti: intero 12.00
             Ridotto 10.00