giovedì 27 settembre 2018

AL VIA IL FESTIVAL inDIVENIRE ALLO SPAZIO DIAMANTE

AL VIA IL FESTIVAL inDIVENIRE ALLO SPAZIO DIAMANTE.

DAL 25 SETTEMBRE AL 14 OTTOBRE 2018 LA SECONDA EDIZIONE 

un progetto di ALESSANDRO LONGOBARDI

direzione artistica di GIAMPIERO CICCIO’ 


3 SETTIMANE CON OLTRE 200 ARTISTI, 23 SPETTACOLI DI TEATRO E 7 DI DANZA, ARTE CONTEMPORANEA, PRESENTAZIONI DI LIBRI, PREMI DELLA GIURIA, DEL PUBBLICO, SPETTACOLI OSPITI, EVENTI CON GRANDI ARTISTI


LA PREMIAZIONE DELLA SEZIONE DANZA IL 10 OTTOBRE E IL 14 QUELLA DELLA SEZIONE TEATRO


Al via la seconda edizione del Festival inDivenire, che si presenta molto più ricca della precedente a conferma del buon lavoro svolto dal gruppo teatrale di “Officine del teatro italiano” diretto da Alessandro Longobardi che si avvale della preziosa direzione artistica di Giampiero Cicciò. I numeri parlano chiaro: più di 200 artisti coinvolti, oltre 150 progetti ricevuti, 23 spettacoli di teatro selezionati, 7 di danza e poi arte contemporanea, presentazioni di libri, premi della giuria, premi del pubblico, spettacoli ospiti, eventi con la partecipazione di grandi attori e danzatori. L’organizzazione è curata da Eleonora Di Fortunato.

Allo Spazio Diamante di Roma dal 25 settembre al 14 ottobre 2018, il Festival inDivenire è una vera e propria festa delle arti che guarda al futuro, ai nuovi linguaggi, alla qualità della proposta. Nato da un’idea di Alessandro Longobardi e Livia Clementi, il Festival inDivenire rappresenta un momento di aggregazione di progetti artistici emergenti, provenienti da ogni parte d’Italia oltre che dalla stessa area romana. Viene premiato il miglior “work in progress”, che potrà essere così messo in scena in modo definitivo. Saranno assegnati i premi alle categorie: Miglior Regia, Miglior Attore, Miglior Testo, Miglior Attrice, Miglior Danzatore/Performer, Migliore Danzatrice/Performer, Menzioni Speciali della Giuria e Premio Speciale del Pubblico (assegnato dal gruppo di spettatori coordinato da “Casa dello Spettatore”) che offrirà agli spettacoli più votati nelle due categorie la possibilità di effettuare una o più recite nella stagione 2018/19 dello Spazio Diamante.

Il Festival si è aperto martedì 25 settembre alle 19 con l’inaugurazione della Mostra Collettiva di pittura, scultura e fotografia che vede coinvolti 11 artisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Ogni giorno si alterneranno spettacoli, presentazioni di libri, eventi, per tre settimane di grande fermento.  Il 27 settembre, il 2, il 4 e il 10  ottobre,



alle 18.30, sono in programma rispettivamente le quattro presentazioni dei libri “Salvezza” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Feltrinelli Editore), “Anatomia del colpo di scena” di Giuseppe Manfridi (ed. La Lepre), “Il giorno più felice della mia vita” di Sebastiano Mauri (Rizzoli) e “Luciana Savignano. L'eleganza interiore”, di Emanuele Burrafato (Gremese Editore), ospite d’onore Luciana Savignano. In occasione della presentazione del 10 ottobre il Festival inDivenire ed Emanuele Burrafato hanno deciso di omaggiare Luciana Savignano con una coreografia degli allievi della Scuola del balletto di Roma, diretta da Paola Jorio, (la coreografia è dello stesso Burrafato).  E in chiusura avrà luogo la premiazione dei vincitori della Sezione Danza del Premio inDivenire 2018.

Il Festival ospiterà poi il 12 ottobre alle 18 lo spettacolo Exodos, (presentato dal Centro culturale mobilità delle arti), progetto e regia Luigi Saravo, con Olumide Bobola, Doron Cochavi, Chiara Felici, Daniele Santoro, Renato Tummolo, Beatrice Olga Valeri, Claudia Vegliante, Bah Daouda Yassine e Joseph Yobo, con la collaborazione di MATEMÙ.

La serata conclusiva e la premiazione della Sezione Prosa, alla quale parteciperanno molti ospiti speciali, si terrà il 14 ottobre.

“Tra i progetti “in divenire” che cercano uno spazio per completarsi, - afferma Giampiero Cicciò che cura la direzione artistica del Festival - ci sono anche quelli degli artisti meno giovani. Pertanto tengo a rimarcare che le compagnie di teatro e di danza che da quest’anno vorranno presentare una proposta al Premio inDivenire, possono anche avvalersi di registi, coreografi, danzatori, attori e autori con più di 35 anni. Di bellezza da realizzare ne abbiamo vista molta durante la prima edizione del Premio.  Vogliamo dare corpo al talento sostenendo economicamente e mediaticamente i migliori progetti”.

Le compagnie di prosa in concorso:



Le compagnie di danza in concorso:


CALENDARIO FESTIVAL INDIVENIRE 2018-2019


25 settembre 2018 ore 19.00 

Inaugurazione Mostra d'Arte ARTISTI PER INDIVENIRE – COLLETTIVA DI PITTURA, SCULTURA E FOTOGRAFIA. Opere di Marcello del Prato, Kali Armeli, Francesco Campese, Chiara Vannucchi, Carlos Atoche, Norberto Cenci, Sergio Silvestrini, Mauro Romano, Lucio Barbuio, Luis Alberto Alvarez e Luis Alberto Cutrone

26 settembre 2018 ore 19.00

MARiNTERNi

Chiusi fuori

di  Giacomo Buonafede, regia Sarah Sammartino, con Giacomo Buonafede, Piergiorgio Maria Savarese, Alessandro Cicone, musiche Alessandro Cicone.

Due detenuti, identificati come A ed F, compiono la loro fuga dalla prigione con l’obiettivo di spedire finalmente i sogni scritti ai compagni carcerati. La polizia penitenziaria, infatti, proibisce la condivisione di qualunque sogno. La libertà fa riscoprire loro scenari dimenticati (mare, bosco, dirupi, …) e i due detenuti potranno così eseguire il loro piano.

PROSA


26 settembre 2018 Ore 21.00

VIOLA PRODUZIONI

Casa Godot

regia Alice Bertini

con Alberto Fumagalli, Alice Bertini, Lorenzo Caldarozzi, Silvia Parasiliti Collazzo, Francesco Massaro, costumi Giulio MoriniUn uomo è affacciato in finestra. Non sa se andare o rimanere dov’è. Sa benissimo che lo stanno aspettando, ma c’è qualcosa che lo paralizza. Altre persone abitano in casa con lui. Tra queste c’è chi lo spinge a uscire e chi, invece, lo prega di non muoversi. L’uomo prepara una vecchia valigia marrone, poi la disfa, la prepara di nuovo, la disfa. Vaglia. Rimugina. Soppesa. Appena si convince, ci ripensa. Se sta per cedere, reagisce. Temporeggia, appena il tempo di un caffè – dice – magari anche di una sigaretta. L’uomo è sulla porta ancora chiusa. Si chiama Godot e qualcuno, da qualche parte, lo sta aspettando.

PROSA


27 settembre 2018 Ore 18.30
Presentazione del libro "Salvezza" di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Feltrinelli Editore). Con la partecipazione di Lelio Bonaccorso e Stefano Bertoldi, membro del SAR, team di SOS MEDITERRANEE.
Sarà presente Lelio Bonaccorso.
Con la partecipazione di Stefano Bertoldi, membro del SAR, team di SOS MEDITERRANEE.
10 novembre 2017, la nave Aquarius è pronta per una nuova missione nel Mediterraneo. Soccorre chi, per disperazione, affronta il mare su gommoni fatiscenti. A bordo per la prima volta ci sono anche due fumettisti. Questo è il loro racconto di chi fugge e di chi si salva.
L’Aquarius è la nave bianca e arancione con cui gli operatori di SOS Mediterranée e Medici senza frontiere soccorrono i migranti al largo della Libia: l’arancione è il colore dei giubbotti di salvataggio, è il colore di una speranza. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sono stati a bordo per tre settimane, raggiungendo il cuore del Mediterraneo. In quel tratto di mare dove barconi e gommoni stracolmi di uomini, donne e bambini disperati possono incontrare la salvezza. O la morte. Questa storia nasce dalle testimonianze raccolte da Marco e Lelio. Ci sono loro stessi, con i loro volti e le loro emozioni, ma soprattutto ci sono i viaggi di chi ha percorso il deserto in cerca di una vita migliore, le denunce di chi fuggiva dalla guerra ed è rimasto prigioniero in Libia, i racconti di chi ce l’ha fatta e i sorrisi di chi ha salvato loro la vita. “Salvezza” è un’opera di graphic journalism nata sul campo. Un duro, realistico e poetico promemoria. Ma soprattutto, di fronte alla peggiore strage del nostro tempo, è un invito a restare umani.

27 settembre Ore 21.00

LE ORE PICCOLE – gruppo informale sostenuto da Florian Metateatro Centro di produzione teatrale

Due addetti alle pulizie

testo e regia Chiara Arrigoni, con Massimo Leone, Andrea Ferrara.

Due addetti alle pulizie stanno pulendo uno scantinato. Sembrerebbe un lavoro come un altro, ma i due non possono raccontare a nessuno di quello che fanno. Seguendo la discussione dei due personaggi capiamo a poco a poco di cosa si occupano veramente: ripuliscono dal sangue i pavimenti di luoghi isolati che una misteriosa organizzazione, di cui non sanno nulla, usa per commettere omicidi. Eccoci dunque catapultati nella stessa lugubre stanza de “Il calapranzi” di Pinter, uno dei testi più famosi del teatro dell’assurdo, di cui “Due addetti alle pulizie” è un omaggio e spin-off.

PROSA


28 settembre Ore 19.00

IMPRENDITORI DI SOGNI

Il Mostro

di Luca Buongiorno, regia Martin Loberto, con Yuri Napoli, Luca Buongiorno, Laura Schettino.

“Ciascun uomo porta due bisacce, una davanti, l’altra dietro, e ciascuna delle due è piena di difetti, ma quella davanti è piena dei difetti altrui, quella dietro dei difetti dello stesso che la porta. E per questo gli uomini non vedono i difetti che vengono da loro stessi, mentre vedono assai perfettamente quelli altrui”. “Il mostro” mette in luce questa perla di Esopo, in cui Nino, giovane di una realtà dell’hinterland partenopeo, convive fin da piccolo con una bestia dalla quale non riesce a liberarsi e che cerca di tenere nascosta. Attraverso varie ambientazioni, personaggi, vicissitudini, Nino cerca disperatamente una salvezza dalla sua ossessione, ma sarà essa stessa a condannarlo agli occhi indiscreti della gente, compreso il suo grande amore. L’unica che cercherà sempre di vederlo separato dalla bestia che lo perseguita è sua madre. “Il mostro” mette in luce la diversità, l’inadeguatezza di un ragazzo che ha un’unica colpa, quella di essere nato, come tutti, con due bisacce. Solo che quella con i suoi difetti gli viene trasportata perennemente dal suo persecutore, che gli mostra insistentemente le sue più perverse anomalie.

PROSA


28 settembre Ore 21.00

COMPAGNIA CRISTIAN PAGLIUCCHI

Anna e Riccardo

drammaturgia Giacomo Sette, regia Cristian Pagliucchi

con Sofia Bolognini e Marco Guglielmi

tecnico Giulio Clerici

Anna è una ragazza psicotica che viene curata in una casa famiglia, Riccardo un giovane spacciatore. I due si amano e Riccardo decide di rapirla e partire con lei verso una ben non precisata località di mare, nella quale potranno vivere dei ricavati dallo spaccio. Il sogno è irrealizzabile e il piano fallisce. I due si perdono di vista per anni, ma continuano comunque ad amarsi, a cercarsi. Anna si cura e Riccardo lascia lo spaccio, ma comincia a rubare e rivendere motorini, finché Anna non scopre che lui è in carcere e va a trovarlo. Il rapporto, sempre più platonico e impossibile, si dipana nel corso degli anni tra carceri, ospedali, teatri improvvisati. “Anna e Riccardo” racconta una storia d’amore, un rapporto difficile e combattuto in una situazione marginale e complicata, tra delinquenza e malattia mentale. La lotta per separarsi dai rapporti che non funzionano e la realtà della dipendenza da quegli stessi rapporti. Nel tentativo di avere per sé Anna, Riccardo finirà sempre più in basso; nel tentativo di separarsi da lui, Anna riuscirà invece a “salvarsi”.

PROSA


29 settembre Ore 19.00

MULINO AD ARTE

Chaos – Humanoid B12

scritto e diretto da Daniele Ronco, con Daniele Ronco, Jacopo Trebbi, Costanza Frola

Responsabile tecnico Erwin Steiner

La fantascienza approda a teatro. “CHAOS-Humanoid B12” è ambientato nel 2026, in un mondo in cui il vuoto è palpabile. Siamo arrivati alla deriva del progresso tecnologico, talmente avanzato che gran parte dell’umanità si è dimenticata di se stessa. Agli inizi del XXI secolo si auspicava un mondo unico, in cui le differenze non sarebbero più state causa di divisioni. La perdita di valori, un feroce relativismo unito allo smarrimento di rapporti umani veri hanno alimentato falsi ideali, modelli pericolosi e una visione della vita smisuratamente materialista e legata all’apparire. L’integrazione resta un problema irrisolto, con la nascita di nuove forme di intolleranza, nostalgiche di un passato che ritorna come rigurgito di cibo maldigerito. In questo contesto si intreccia la storia di due personaggi diametralmente opposti: un uomo biancaliano, profondamente xenofobo, carico di odio e frustrazione, e una donna verdiana, immigrata in Biancalia da 5 anni, mai veramente integrata nel nuovo paese. Nella storia sono stati volutamente dribblati riferimenti realistici relativi a fatti o persone, in modo da permettere allo spettatore di identificarsi e riconoscersi nell’universalità di un mondo astratto, ma unito da un filo diretto con la realtà che accomuna tutta la nostra specie. Il 2026 è l’anno in cui scoppia la terza guerra mondiale, dichiarata dai robot di ultima generazione, gli Humanoid B12, all’umanità intera. I due protagonisti si ritrovano rinchiusi nello stesso campo di concentramento, uniti loro malgrado nel dolore e nella sofferenza, costretti ai lavori forzati. Mentre la storia si ripete e l’umana ratio si perde, la pièce ci immerge in una realtà storicamente già vissuta e nello stesso tempo lontana.

PROSA


29 settembre Ore 21.00

I NANI INANI

Fosse

Testo e regia Enrico Maria Carraro Moda

con Federica Di Benedetto, Adele Pani, Larissa Cicetti, Enrico Maria Carraro Moda

assistenza tecnica Matteo Baldetti

Un uomo, una donna, una panchina, due bicchieri… L’uomo e la donna si amano, si sono sempre amati e, forse, si ameranno per sempre. Si incontrano per caso in un cimitero e in questo luogo di profonda oscurità si rivelano il loro grande reciproco bisogno. L’abitudine, le promesse di giovani innamorati, la casa e tutto quello che comporta una convivenza metteranno a dura prova questo legame.Tutto è buio, tutto è indecifrabile, tutto è… “Fosse”.
Scritto da nel 2011, “Fosse” è in parte un omaggio, sia nel titolo che nell’ambientazione, allo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse, e in parte un cantico dell’uomo inetto e indeciso.

Niente è reale nel cimitero dove si incontrano i due innamorati: ripetizioni innaturali si susseguono spezzando il flusso logico degli eventi di cui una famiglia rimane vittima.

PROSA


30 settembre Ore 19,00

COMPAGNIA ALESSANDRO BLASIOLI

Sciaboletta

di e con Alessandro Blasioli

Fausto Tinelli alla consolle

“9 settembre ’43, 5.30 del mattino: una colonna di 40 auto nere sta valicando gli Appennini lungo via Tiburtina, direzione Abruzzo; in testa alla colonna una Fiat 2800 torpedo grigio-verde con i vetri oscurati e le bandierine italiane poste sopra i fanali anteriori”. Inizia così la fuga di Re Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia, a seguito della dichiarazione di armistizio proclamata dal generale americano Eisenhower. Districandosi nella notte fra i selvaggi paesaggi abruzzesi, Re Vittorio Emanuele III troverà non pochi problemi lungo la via per la salvezza: i presidi tedeschi, le bande di paese e l’ombra di Mussolini, che oscura la figura sovrana al punto da farla andare in escandescenza in una invettiva antifascista quanto mai attuale. La storia è nota: il vecchio re settantaquattrenne fugge verso la salvezza. Un comportamento più “reale” da parte dell’anziano sovrano avrebbe potuto evitare la disfatta? Con ironia, un linguaggio derivato dalla commedia dell’arte e una scenografia scarna, “Sciaboletta” tira fendenti e pone domande ad una società che pare stia entrando – ancora una volta – in un’epoca nazionalista e di malcelato odio del diverso.

PROSA


30 settembre Ore 21.00

ENSEMBLE DANS LA BOITE

Help

ideato e diretto da Giuseppe Lo Piccolo e Pierre Jacquemin

con Alice Giorgi, Martina Giusti, Marco Leone, Cristian Pagliucchi, Vittorio Pissacroia

musiche di Pietro Leone

In uno spazio chiuso dall’atmosfera rarefatta, un gruppo avanza. Sono anime perse e imbrigliate nella stessa condizione comune. Una finestra a dividerli dal mondo esterno. Affacciarsi a quella finestra fa loro ascoltare i rumori della notte…


2 ottobre Ore 18:30

Presentazione del libro “Anatomia del colpo di scena” di Giuseppe Manfridi

(Ed. La Lepre) con l'autore.

Domanda: Il colpo di scena perfetto è più emozionante nella finzione o nella realtà?
Viviamo immersi nell’imprevedibile sin da la nascita, sicché il timore di continui colpi di scena corrisponde a uno stato d’animo sempre presente in noi. L’arte del narratore è quella di formalizzare questa aspettativa spesso latente, inconscia. Infatti, costruendo le proprie storie, egli deve mantenere una persistente suspence la cui efficacia, oltre che al talento, si affida pure a regole chiare, indubbie, che in gran parte riproducono i parametri della realtà. QuestaAnatomia del colpo di scena affonda perciò la sua analisi in un territorio di mezzo, tra chi racconta e chi ascolta, nel tentativo di chiarire sia i meccanismi che rendono possibile un colpo di scena, sia quelli che caratterizzano le reazioni di chi ne testimonia o ne subisce la deflagrazione. Il libro è concepito come un viaggio mozzafiato tra decine e decine di storie riprese da ogni forma di scrittura (narrativa, teatrale, cinematografica, ecc.), ognuna delle quali viene raccontata ex novo, al fine di valutare come e perché in quella data storia intervenga un colpo di scena. Per la prima volta una figura centrale della fiction, quale il colpo di scena, è oggetto di uno studio sistematico e approfondito, elaborato in modo avvincente, attraverso una lettura assolutamente inedita delle strutture narrative.


2 ottobre Ore 21.00

I CANI SCIOLTI COMPAGNIA TEATRALE ARTIGIANALE

Sotto il sole l’oscurità

testo  e regia di Luca Pastore

con Miriam Messina, Ludovica Avetrani, Matteo Antonucci, Claudio Filardi, Biagio Iacovelli, Martina Caronna, Matteo Cecchi

musiche Mattia Yuri Messina, idee scenografie Matteo Antonucci, Luca Pastore, costumi Ludovica Avetrani, Martina Caronna, Miriam Messina

Lo spettacolo prende spunto dal libro di Philip K. Dick “La svastica sul Sole”, in cui l’autore ipotizza un futuro distopico in cui la Germania nazista vince la seconda guerra mondiale e instaura un regime totalitario esteso su tutto il pianeta, dividendosi con il Giappone il dominio su Asia e Americhe. Siamo nel 2023, e la vicenda prende il via quando, alla morte del nonno, grande gerarca nazista, Martha Himmler trova un video che teoricamente non dovrebbe esistere, perché mostra che la guerra è stata vinta dall’alleanza anglo-americana. Sconvolta dalla visione del video, inizia a cercare delle nel regime prima e nella ribellione poi. Troverà chi la vorrà aiutare, chi la ostacolerà e chi cercherà di negarle l’evidenza.

PROSA


3 ottobre Ore 19.00

TEATRO AZIONE

Gli arrovesciati

scritto, diretto e interpretato da Giorgio Cardinali

Musiche di Francesco Ciccone

Disegno luci di Domenico Casamassima

Storia di un paese dove si campa di terra e si muore di fame.
Storia di un uomo che passa la vita nelle terre di un barone per garantire la sopravvivenza della famiglia. Storia di uno sciopero al contrario che rovescia gli stereotipi ascrivibili al sud e pone il lavoro al centro della dignità dell’uomo. Tra i pochi sogni accarezzati dai pezzenti del paese, c’è quello della strada per la montagna: una strada vera al posto dell’antica mulattiera, se il veto di chi non vuole fastidi sulle proprie terre non obbligasse il vecchio sogno a restare tale.

3 ottobre Ore 21

DRAKKAR-ARTI SCENICHE E MAG-MOVIMENTO ARTISTICO GIOVANILE

Fridericus

testo di Annalisa Elba

regia Simone Ruggiero

con Simone Ruggiero, Ilario Crudetti, Fabio Vasco, Valeria Nardella

combattimento scenico Maestro Giovanni Sacrati

“Di Santi e Fanti” scuola di scherma storica e tradizionale

Barbarossa: voce di Roberto Pedicini

musiche Marco Raoul Marini

scene e costumi Anthony Rosa

“Come Lucifero, ha tentato di salire al cielo e levare il suo trono fino alle stelle perché volle sedere come Dio sullo stesso trono di Dio”: con queste parole il cardinale Raniero Capocci descrive l’imperatore Federico II di Svevia in una lettera volta a screditarlo, e con queste stesse parole si apre “Fridericus”la messa in scena del cortocircuito tra immagine mitica e immagine privata di un imperatore leggendario. Agli albori del suo declino, Federico viene traghettato da un sinistro stregone in un onirico viaggio alla ricerca di se stesso nei rapporti privati. L’amata Bianca Lancia, il nonno Barbarossa, l’odiato Capocci sono alcuni dei personaggi con i quali Federico si dovrà confrontare. Ne verrà fuori il ritratto di un imperatore sfaccettato nei ruoli che gli ha attribuito la storia, ma autentico nel sentimento che ne ha fatto la “meraviglia del mondo”: il costante desiderio di vivere alla ribalta, di compiere imprese memorabili per scongiurare la grande, e umanissima, paura di morire nell’oblio.

PROSA


4 ottobre Ore 18.30

Presentazione del libro “Il giorno più felice della mia vita” di Sebastiano Mauri

 (Rizzoli Libri)

Sarà presente l'autore.

Pagine taglienti e ironiche, che spiegano come, dopo l’approvazione in alcuni Paesi del matrimonio per tutti, la famiglia tradizionale non sia stata messa in discussione. Pagine che raccontano di società ed epoche in cui l’unione tra persone dello stesso sesso era legale. E mettono a fuoco i gesti di omofobia contro i quali Sebastiano Mauri, e troppi italiani con lui, deve combattere. Un pamphlet acuto e anche ottimista. Perché una cosa è certa: è solo questione di tempo. A scendere in piazza, a breve, nei Paesi in cui non si è legiferato, saranno madri e padri, fratelli e sorelle, amici, vicini di casa e colleghi di qualsiasi orientamento affettivo. L’obiettivo è uno solo, che ognuno possa sposare la persona che ama.


4 ottobre

Ore 21.00

MAG - MOVIMENTO ARTISTICO GIOVANILE

La bambina di carta

testo e regia Flavio Marigliani

con Valeria Nardella, Roberto Santi, Fabio Vasco

organizzazione Fabio Vasco

Prendendo spunto dalla vicenda di Nojoud Ali, sposa bambina yemenita che a soli 10 anni trovò il coraggio e la forza di chiedere il divorzio da un uomo più grande di lei che i genitori l’avevano costretta a sposare, e da altre notizie di cronaca estere e italiane, “La bambina di carta” vuol essere innanzitutto un’opera di sensibilizzazione nei confronti di un controverso tema ancora largamente ignorato in Occidente, ma che, con il crescente flusso migratorio, è diventato una realtà anche nei paesi europei; e insieme, vuol essere una riflessione più ampia sulla libertà della donna, sul suo ruolo, sia nelle società mediorientali, sia nella società occidentale, al fine di stimolare un dibattito più consapevole per smontare le ipocrisie e i pregiudizi che inquinano la discussione su temi così delicati e fondamentali.

PROSA


5 ottobre Ore 19.00

PRODUZIONE RAIZES

Apocalisse

progetto, regia e testo Alessandro Ienzi

con Patrick Andrade Mendes, Domenico Ciaramitaro, Noemi Francesca, Serena Sabatino, Nancy Trabona

Che cosa accadrebbe se all’improvviso crollassero  tutte le convenzioni e le convinzioni che ci tengono in piedi? Che ne sarebbe di un gruppo di quattro esseri umani se tutto ad un tratto potessero liberamente esprimere i propri desideri, le proprie aspirazioni, e i sentimenti che tengono gelosamente custoditi nelle prigioni dei loro corpi e delle loro menti? “Apocalisse” è un viaggio a ritroso che ci proietta in avanti in un futuro più umano.

PROSA


5 ottobre Ore 21.00

GRUPPO18

Processo ad Allan Simmons

di Flavio Natale

regia Francesco Giordano

con Luigi Biava, Riccardo Parravicini, Giuseppe Spezia, Lavinia Malara, Giorgia Santonastaso

musiche Dario Tartagni

tecnico Francesco Bàrbera

Il testo è liberamente ispirato a un evento realmente accaduto nel novembre 2017: un famoso campione britannico di Scarabeo, Allan Simmons, è stato sorpreso a barare in uno dei più importanti tornei della stagione. La verità sull’accaduto non è chiara, e due agenti della Corona lo interrogano, cercando di ricostruire i fatti e di salvare la Gran Bretagna dall’ennesima brutta figura, dopo l’uscita dall’Unione europea. Ma definire la verità, nell’interrogatorio come nella vita, non è così semplice, e realtà e gioco possono mescolarsi, al punto che l’uno può diventare indispensabile per comprendere l’altro.

PROSA


6 ottobre Ore 19.00

FID PRODUCTION – MERIDIANI PARALLELI

Indra

di Ilenia D’Avenia e Francesco Governa, con Guido Compagno, Ilenia D’Avenia, Giuseppe Palazzolo

scene Valeria Mangiò, trucco Andrea Imperio.

 “Io, certe volte, quando vedo le stelle la sera, specialmente quando stiamo fuori la notte, per anguille, e penso nella mia testa, e dico: – Vero c’è il mondo? – Non ci credo che c’è il mondo”. “Io ci ho pregato pure alle stelle, ci ho detto: – Affacciasse. Mi piacciono le stelle, mi piacciono guardarle. Sono belle.” Liberamente ispirato ai “Racconti Siciliani” di Danilo Dolci, “Indra” mette in scena i dolori della privazione dei sentimenti, la concretezza della povertà che priva i personaggi di quella stabilità necessaria per andare oltre. Cinque personaggi semplici e genuini che, pur sembrando distanti tra loro, finiscono per rivelare la loro profonda appartenenza a un unico, comune destino. Anime semplici, che vivono e agiscono di istinto, che cercano di arrabbattarsi per tornare alla vita, per restituire dignità alla propria esistenza e, in questa lotta di conflitti esterni e interni, dimenticano cosa è giusto e cosa no, cosa è immorale e cosa no. Altre volte invece si aiutano, si barattano i saperi che si sono inventati o, nel tentativo stremato di ribaltare la trappola, di uscire dalla rete, si uniscono. La Sicilia che viene raccontata è solo un pretesto narrativo per rivelare i soprusi e le loro conseguenze, un pretesto per raccontare il diritto alla vita, promuovendo la nascita di una coscienza collettiva a partire dalla memoria della storia.

Questi racconti danno voce alla gente che nel mondo ha contato poco o niente, che forse lascia in questo ricordo di sé, in questa riflessione sulla propria storia, la sua traccia più duratura.

PROSA


6 ottobre Ore 21.00
ORCHESTRA TEATRO
Waffandisney– se puoi sognarlo, puoi denunciarlo
di Giulio Guarino
da un’idea di Ludovico Di Martino e Martina Querini
Regia e disegno luci di Alessandro Minati
con Federica Gumina Martinez, Martina Querini, Filippo Tirabassi, Alberto Paradossi
aiuto regia Giovanni Nasta, Diego Tricarico
progetto scenografia di Alessandro Minati
i costumi, il trucco e gli oggetti di scena sono stati realizzati con il potere della fantasia. Due ragazze costantemente deluse dalla vita si rendono conto che forse la felicità, l’avverarsi dei sogni e l’arrivo del principe azzurro sono solo un mucchio di bugie. Decidono allora di denunciare il principale responsabile di tutte le loro illusioni: Walt Disney.
PROSA



7 ottobre Ore 18.00
ASSOCIAZIONE CULTURALE KORPER
Sex-ting chapter two
progetto di e con Gennaro Maione
una produzione Gmw-Gennaro Maione Works
Primo studio del secondo capitolo di un dittico dedicato al sesso virtuale e alla pornografia 2.0, “Sex-ting chapter two” costruisce una performance attraverso gestualità ed emozioni altalenanti, che segnano un passato labile e oscuro, un ricordo del piacere che va oltre quello della carne e della libido che ha marcato il mio essere, il mio credo e la mia libertà. Probabilmente si parla di una pseudo-libertà del corpo, una fittizia volontà di rivivere la sessualità attraverso uno schermo multimediale che mi ha fatto rivivere il gioco della solitudine e il continuo riciclo di sentimenti ed emozioni. Il digitale può essere simbolo di cambiamenti emotivi sporadici, istantanei, netti… e il corpo vuole seguire queste intenzioni. Perché sesso, mente e corpo vivono nella stessa realtà e nella stessa finzione.
DANZA

7 ottobre Ore 19.00
STRESUPILAMI
La goccia e il fuoco
coreografa e disegno luci Chiara Verdecchia, con Chiara Verdecchia (danzatrice), Carim Di Castro (danzatore), Sara Spazzoni (danzatrice), Giulia Pazzaglia (danzatrice), Maria Pina Ruiu (attrice), testo di Laura Fatini
Tutto nasce dalla famosa storia d’amore tra Chopin e George Sand, durata dieci anni ma di cui si sa poco e niente. Quello che interessa non è il racconto dell’amore tra due persone, quanto il racconto dell’amore tra due artisti, con l’arte che si piazza prepotentemente nel mezzo. Da un lato Chopin, esule polacco, col suo temperamento malinconico, “grigio”, seppure a volte illuminato di accenti comici;, consapevole del proprio valore e malato di tisi. Dall’altro Aurore, alias George Sand, il nome maschile che si era scelta, scrittrice famosa, ricca, frequentatrice dei migliori salotti, libera, indipendente, anticonformista nei suoi abiti da uomo, piena di amanti, uomini e donne. Nonostante le grandi differenze, anche di età, Aurore perde la testa per Chopin e per la sua musica, tanto da fargli da amante, madre, agente; lui la soggioga artisticamente, si trasforma, diventando vitale e autoritario, geniale e volitivo… Ma non riesce a soddisfare la passionalità violenta e carnale di George, destinata ad una corsa senza traguardo. L’arte è un amore a sé, una passione bruciante va al di là dell’amore tra due persone.
DANZA

8 ottobre Ore 21.00
EQUILIBRIO DINAMICO DANCE COMPANY
Simple Love
coreography and set concept Roberta Ferrara, music advicer Vito Causarano, performers Tonia Laterza & Nicola de Pascale
“Simple Love” e’ una storia semplice, dove le sovrastrutture, verbali e non verbali, non servono. La gestualità, utilizzata in modo sacro e decifrato a mo di rito, prenderà il posto del verbo per raccontare, attraverso corpi che si snodano, si confrontano, si osservano in silenzio, il tema dell’Amore e dell’Arte di essere fragili. E’ un quadro nudo di sentimenti e sensazioni. Un vortice, una sfida di equilibri e compromessi da trovare, visivamente con il corpo, concettualmente con il cuore e con la mente. L’onesta’ fa da sfondo ad un lavoro che innesca momenti di silenzi, ricordi, odori; una necessità di trovare una pace interiore, un momento dove spazio-tempo si fermano e donano un amore semplice, il suono del silenzio. Grazie a Jarvis Cocker e Chilly Gonzales. L’album Room 29 è un “tappeto sonoro” per Simple Love, che fornisce alla creazione un punto di forza e responsabilità, giocando su memorie che oscillano tra reale e fantasia.
DANZA

8 ottobre Ore 22
KOINE HUMANA SOCIETÀ
D’mes
direzione Cristina Golin
di e con Federica Francese e Daniele Salvitto
in collaborazione con Interplay Festival internazionale di danza contemporanea
Vetrina della giovane danza d’autore Anticorpi XL 2018
Si ringrazia Nuovo Steps Centro Produzione Danza, Centro Danza 360°, Yetart Corporate Design
Viviamo in un momento in cui la solitudine e l’isolamento stanno inaridendo l’essere umano. Siamo figli della globalizzazione, resi schiavi dalla tecnologia. Affidiamo le nostre parole, i nostri sentimenti a strumenti in cui la corporeità è del tutto assente, e con essa anche la parte più vera delle persone. Tutti i valori di unione, amore e amicizia si stanno sgretolando. Un paradosso, in un mondo percorso da miliardi di vie di comunicazione, che invece di collegarci si infiltrano nei rapporti umani, si frappongono, e diventano causa di separazione, emarginazione, abbandono. Come una mitosi. Da un organismo unico, formato di più persone che dapprima vivevano in una simbiosi perfetta, sempre più spesso si formano Uni: nuove cellule figlie con la propria libertà, con la propria potenza creativa. Con lo stesso corredo cromosomico, fatto di valori, tradizioni e memorie, questi nuovi individui godono di un’estasi autocontemplativa. Ma nonostante questo forte senso di disparità, così come l’uno dà origine a tutti gli altri numeri, sono ancora vive le speranze di dare vita a molteplici realtà. In scena, due corpi, una sola cellula.
DANZA

9 ottobre Ore 20.00
COMPAGNIA STELLARIO DI BLASI-PINDOC
Morgana
ideazione e coreografia Stellario Di Blasi
interpreti Stellario Di Blasi, Valentina Iaia, musiche Holly Hermdon, Lim, Yakamoto Kotzuga
costumi Stellario Di Blasi
video Francesca Corso
produzione Pindoc onlus con il contributo di Mibact, Regione Sicilia-Assessorato al turismo sport e spettacolo
Coproduzione Rosa Shocking/Tendance
con il contributo di Mibact, Regione Sicilia-Assessorato al turismo sport e spettacolo
progetto realizzato con il sostegno di Permutazioni, un coworking coreografico a cura di Casa Luft, Zerogrammi, Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Festival Palcoscenico Danza e Università degli Studi
L’attuale contesto socio-culturale incoraggia le speranze e condiziona le nostre vite, raggirandoci attraverso inganni percettivi e di senso che inducono alla “morte”. La disobbedienza e la trasgressione sono diventate conformismo perché la nostra società rigetta i perdenti e spinge ai margini i più deboli, infondendo la paura di diventare prodotti sterili e di scarto. Siamo manipolati con l’illusione che si possano risolvere problemi complessi di forma e di sostanza: siamo come gli “scemi di guerra”, storditi dalle continue occasioni di svago. Vediamo dove dobbiamo vedere, dove ci dicono di vedere, così che la nostra insicurezza narcisistica consumi la nostra identità e ci renda esseri soggiogati, denudati delle nostre peculiarità, del nostro intimo essere. Quando questo miraggio trova il suo disincanto, nel momento in cui è chiaro che tutto è inglobato dal potere e s’inceppa l’intricato meccanismo d’inganni e autoinganni, la realtà può risultare insostenibile: smettere di “essere contro” un sistema e allinearsi alle voci dominanti o consegnarsi al mondo come un prodotto già pronto all’obsolescenza e scartato da un continuo ricambio? Liberamente ispirato al mito e al fenomeno ottico della Fata Morgana, la pièce è il secondo step di una trilogia dedicata ai miti dello Stretto di Messina e ha come intento una loro rielaborazione contemporanea attraverso l’interazione di danza, musica, parola e visual art.
DANZA


9 ottobre Ore 20.30
PROGETTO S
Vincere! Vincere! Vincere?
coreografie Mario Coccetti
con Rocco Suma, Salvatore Sciancalepore
produzione Daria De Luca-Cinqueminuti
Che cos’è la vittoria, se spazza via con un unico gesto la dignità e la sostanza stessa dell’essere umano? È una conquista, certamente, un tassello da aggiungere alla personale collezione di medaglie, ma priva del rispetto, dell’empatia, e della comprensione dell’avversario e del riconoscimento del valore. Si trasforma in arrivismo, in una forma prepotente e sconsiderata del proprio ego, in una valutazione distorta e accentratrice della vita stessa. Demolire, distruggere, asfaltare, abbattere sono diventati termini di uso comune, e nel nostro parlare quotidiano hanno acquisito un’accezione positiva. Di fatto, chi demolisce, distrugge, asfalta o abbatte un nemico o un concorrente, non fa altro che dimostrare una supremazia che altrimenti andrebbe persa nella semplice considerazione che ad ogni vincita deve corrispondere, di regola, una perdita. L’importante è partecipare, dicono, a patto però che si riesca a vincere la competizione, il bando, il concorso, il primo posto nella fila, il parcheggio sotto casa o la rissa culturale.
Ma cosa rimane dell’uomo se concede il piedistallo dorato solo al migliore, e priva dell’onore chi ha combattuto per la propria causa?
DANZA

9 ottobre ore 21.30
MUZO DANCE THEATRE COMPANY
La prepotenza del vento
in collaborazione con Casa Shakespeare
scritto, diretto e coreografato da Matteo Zonca e Giulia Roversi
con Caterina Danzico (danzatrice) Sabrina De Fabritiis (danzatrice), Carlotta Ferrera (danzatrice), Daniele Monticelli (danzatore), Valeria Palumbo (danzatrice), Marco Residori (attore), Debora Scandolara  (danzatrice) Giulia Roversi (danzatrice), Matteo Zonca (performer), musiche originali Thomas Sinigaglia, costumi Letizia Bocchi
“Ci laviamo via il tempo quando il vento ci parla all’orecchio
con l’alito che odora della nostra stessa pelle.
Arriviamo a costruire mulini per far tacere il vento
nell’utopia che taccia anche il tempo”
Lilliana posa i suoi stanchi passi nei pressi del cantiere dedicato alla costruzione di un mulino a vento. Il Villaggio non ama i segreti, ancor meno ama le novità, e in questo mulino cela la trappola per la lingua del vento. Troppo scivola dalle impertinenti fauci del codardo gesticolatore. Signora Maddalena insinua nel Villaggio la colpevolezza come movente al mulino e al suo estremo desiderio di controllo per coprire le vergogne che l’hanno trascinata ad essere anziana e non saggia. Il Villaggio placa la sete di curiosità nei confronti della nuova arrivata rendendosi fluido corpo unico per sgretolarsi nella solitudine notturna. Viola, l “egoinomane” Viola, rigetta di nascosto la sua perfezione imposta, che svenderebbe per un poco di fango sui piedi. Bruno prova e riprova le maschere da indossare per non tradire sul viso la sua claustrofobica realtà che il Villaggio chiama quieto vivere. La voce del vento si fa strada e si scompone nel corpo di René e nell’autismo che pare essere unico fedele compagno nella condizione di escluso, ora per paura, ora per scherno. Il mulino è ultimato. Nella coscienza del Villaggio, il singolare patibolo per l’etereo ed imprevedibile custode al quale tutti, almeno una volta, hanno confidato un segreto.
DANZA

10 ottobre Ore 19
Presentazione del libro “Luciana Savignano – L’eleganza interiore.” di Emanuele Burrafato (Gremese Editore)
Saranno presenti l'autore e Luciana Savignano
Luciana Savignano ripercorre le tappe della sua brillante carriera, condotta sui palcoscenici di tutto il mondo, al fianco dei coreografi e dei danzatori più rappresentativi della seconda metà del Novecento. Traendo spunto dalle competenti domande e dalle minuziose ricerche storiche di Emanuele Burrafato, che insieme a lei ha anche danzato, la Savignano ricorda le collaborazioni con personalità straordinarie quali Maurice Béjart, Roland Petit, Paolo Bortoluzzi, Rudolf Nureyev, Alvin Ailey, Mario Pistoni, di cui spesso regala un ritratto toccante ed esclusivo. Recensioni, profili critici, interviste inedite e raro materiale fotografico illustrano il suo percorso artistico, evidenziando le peculiarità di una danzatrice unica e irripetibile, capace di incarnare sulle scene una femminilità diversa e lontana da ogni stereotipo di ballerina. Il racconto prende vita a Milano, tra le mura della scuola del Teatro alla Scala, e si sposta subito dopo sul suo palcoscenico, fino a toccare i teatri più importanti del globo, tra gioie e dolori, successi e solitudine, in un mondo a volte feroce alle cui leggi Luciana non si piega. Ma il vero viaggio è interiore, alla ricerca e alla scoperta di sé attraverso l’amore per la danza, che per la Savignano è passione unica, duratura, totale e incondizionata.

10 ottobre Ore 20:30

BALLETTO DI ROMA

Omaggio a Luciana Savignano, ospite del Festival.

Coreografia di Emanuele Burrafato



10 ottobre ore 21:00

Serata finale Sezione Danza

Premiazione Sezione Danza



11 ottobre Ore 19.00

MADIEL

Attesa

da un’idea di Elena Oliva

testo e scene di Dino Lopardo

con Elena Oliva e Alessio Esposito

luci Matteo Ziglio, assistenti Giulia Pera e Mario Russo

Esiste una battaglia silenziosa di milioni di donne per essere madri.

“Attesa” è la storia di un desiderio, dell’adesso e del mai, di decisioni e rinunce, di un profondo apprendimento sulla propria esistenza. Una storia intima su quello che succede quando i nostri sogni ci sfidano: nessuno sa quello che accadrà dopo, perché gli eventi accadono senza chiederci il permesso. Passato e futuro si intrecciano fino a creare un’unica entità, con la quale i due protagonisti agiscono.

PROSA



11 ottobre Ore 21.00

DAF – TEATRO DELL’ESATTA FANTASIA

Sogno di un’alba

testo e regia Danilo Caiano

con Bruno Petrosino e Marco Trotta

Una scena sporca e disordinata, diverse sedie e una vecchia poltrona, una radio. In questo tugurio Alba e Schizzo vivono, mangiano, fanno sesso, si drogano. Alba, all’anagrafe Alberto Cerroni, nel suo vestito lungo e le sue scarpe nuove, si fa strada tra le salviette igienizzanti che Schizzo lascia ovunque, dopo essersi disinfettato le mani nella speranza di sentirsi più “pulito”. Alba vorrebbe avere una vita normale: essere una moglie, lavorare alle poste, essere libera dal giudizio della gente. Ma il suo sogno è ad una siringa di distanza. Complice della sua dipendenza è Schizzo, e il suo “Mpdstc” (Manuale perfetto per drogarsi senza tirare le cuoia). La musica della radio modifica l’atmosfera in maniera repentina, quasi isterica, e trasporta Alba nei ricordi della vita nella casa del padre, da cui è fuggita. In una giostra forsennata, scandita da momenti di quotidiana intimità e violente crisi di astinenza, Alba e Schizzo capiscono di aver toccato il fondo e che devono, a fatica, risalire la china. Ma uno, forse, è la zavorra dell’altra.

PROSA



12 ottobre Ore  18.00

CENTRO CULTURALE MOBILITÀ DELLE ARTI

Exodos

Progetto e regia Luigi Saravo

con Olumide Bobola, Doron Cochavi, Chiara Felici, Daniele Santoro, Renato Tummolo, Beatrice Olga Valeri, Claudia Vegliante, Bah Daouda Yassine e Joseph Yobo

Entrare in contatto con i luoghi dove risiedono immigrati clandestini ci ha permesso di esplorare le loro storie, dai luoghi d’origine dell’Africa centrale, passando per i viaggi che hanno dovuto affrontare per fuggire da situazioni violente, su verso il nord Africa, passando per i centri di raccolta in Libia, fino ai viaggi in mare.

Da queste storie abbiamo estratto un modello narrativo e l’abbiamo sviluppato per la scena arrivando alla composizione di uno spettacolo prevalentemente visivo, che superando le barriere linguistiche, è in grado di raccontare le esperienze raccolte e di riproporle a chi ce le ha fornite in un lavoro di scambio e cooperazione capace di essere testimonianza di quelle esperienze.

Attraverso il Festival inDivenire vogliamo portare questo percorso ad un pubblico più ampio per evidenziare la situazione di crisi e difficoltà cui ognuno di noi può essere testimone.

con la collaborazione di MATEMÙ.

SPETTACOLO OSPITE


12 ottobre Ore 21.00

WASTED

Sophia dalla Notte

di Kate Tempest

traduzione, adattamento e regia Alessandro Gorgoni

con Antonio Veneziano, Arianna Di Stefano, Mauro Racanati

musiche originali Filippo Lilli, scene Giorgia Di Pietrantonio

Wasted è il passaggio dalla potenza intangibile del desiderio alla realtà  spigolosa dove il meglio che ci possiamo augurare è “trovare una nicchia tutta per noi dove rifugiarci”. Wasted vuol dire sprecato, ma anche rovinato, sballato. Wasted è la pressione del cambiamento imminente che si annichilisce in un cambio d’abito. Wasted è l’aspirazione. Wasted è la realtà. Wasted siamo noi anche se “Uno: il cuore ci grida / Due: che c’è di più”.

PROSA





13 ottobre Ore 18.00

LES MOUSTACHES

Pastrocchio

scritto e diretto da Antonio Muro e Alberto Fumagalli

con Ludovica D’Auria, Alice Bertini, Dario Castellari

direttore di scena e costumista Giulio Morini, tecnico audio Tommaso Ferrero

Nella carcassa di una balena sorge una società. Una società decadente, al macero, senza futuro e senza passato. Ad abitarla sono diversi personaggi, tra cui il vecchio Mastro Geppetto, suo figlio di legno Pinocchio, fettuosamente chiamato dal padre “Pastrocchio” e un gatto, una volpe, un grillo, una fata turchina e Un’oscura figura, quella di Mangiafuoco. Partendo dal capolavoro letterario di Collodi e dal sognante ricordo dei suoi personaggi, questa storia intreccia il sapore favolistico con quello del dramma e del macabro. Niente funziona, tutto si proietta per il verso sbagliato, verso l’irreparabile. Non ci sono i buoni e, forse, nemmeno i cattivi. Di certo non esistono gli eroi, o i ripagati dalla vita, dopo lunghe fatiche e miserabili sacrifici. Senza alcun dubbio in questa storia non c’è spazio per gli onesti, per i belli, per i giusti. Ma gli abitanti di questa società cercano, a loro modo, di difendersi, di redimersi, di divertirsi, di creare attorno a loro le basi per poter sopravvivere, per poter essere qualcuno. Chi salveremo? E chi condanneremo?

PROSA


13 ottobre ore 20.00

DIETRO LA MASCHERA

Effetto Werther

regia e drammaturgia Gianluca Ariemma

con Gianluca Ariemma, Federico Gariglio, Marcello Gravina, Giulia Navarra

L’espressione “effetto Werther” si riferisce al fenomeno per cui la notizia di un suicidio pubblicata dai mezzi di comunicazione di massa provoca nella società una catena di altri suicidi. Il testo parte dal microdramma di Corinne Choule, che cerca un inquilino a cui subaffittare il suo appartamento. Appena lo spettatore riconosce la donna come protagonista, questa si suicida lasciando al nuovo inquilino, Cobb, l’impegno di mandare avanti la trama. Cobb nasconde il cadavere di Simone Choule in un baule e negherà spudoratamente la sua esistenza ai vicini, terzo fondamentale personaggio secondo i “100 buoni motivi per farla finita all’istante”  di Roland Topor. Questi, infatti, come stavano già facendo con l’inquilina precedente, inizieranno un gioco sadico e violento sulla psicosi “dell’inquilino del terzo piano” che lo cambierà per sempre.

PROSA


13 ottobre Ore  22.00 

COMPAGNIA CAMILLI FILANTI

Crave

di Sarah Kane

regia Giorgia Filanti

con Serena Borelli, Lucia Bianchi, Paolo Camilli, Davide Logrieco Ricci

aiuto regia Francesca La Scala

fonico Andrea Giulianelli, disegno luci Alessio Pascale

scene Carlo de Marin, foto Pino le Pera

In “Crave”, i quattro protagonisti, che si lanciano messaggi di amore, odio, sesso, violenza, affetto, vitalità e morte, rappresentano un’unica voce. Una voce dirompente, violentemente lirica, desiderosa semplicemente di amore. La scelta del genere maschile o femminile è puramente indicativa, come la stessa scansione della messa in scena; la musica rappresenta l’ambientazione e costruisce di volta in volta scenari differenti di pura passione sessuale, frustrata, che intrappola i personaggi nell’alienazione dei loro rapporti, senza via d’uscita né possibilità di soluzione, e che mostra la cecità dei rapporti sentimentali, che creano isolamento – un isolamento forzato – rispetto a ciò che avviene attorno a noi.

PROSA



14 ottobre

PREMIAZIONE SEZIONE PROSA.

Ospiti della serata in via di definizione.


SPAZIO DIAMANTE Via Prenestina 230B - Roma  Tel 27858101 spaziodiamante.it   #festivalindivenire
SPAZIO DIAMANTE Via Prenestina 230B - Roma  Tel 27858101 spaziodiamante.it  #festivalindivenire







OTI Officine del Teatro Italiano Società Consortile A.R.L
Via Giuseppe Mazzini 114/A 00195 Roma –CF/PI: 13222401005

Nessun commento:

Posta un commento