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mercoledì 7 marzo 2012

CRISI di e con STEFANO PESCE

 Continuano al Teatro Cometa Off i Liberi Esperimenti Teatrali, è la volta di "Crisi" in scena dal 6 all 8 marzo 2012.
Scritto e interpretato da Stefano Pesce, "Crisi" racconta le vicissitudini di un uomo, che si trova a dover far ricorso suo malgrado, piuttosto per fare felice la moglie all'analista. Il racconto è sottolineato dalle note di un sassofono, che accompagnano il fluire della narrazione, e risvegliano nella mente dell'uomo pensieri e desideri, sopiti o addirittura subcoscienti, ma che al comparire di una particolare musichetta balzano prepotentemente in avanti nella sua mente, e lo portano a voler evadere dal solito tran-tran quotidiano! L'importante è la sicurezza, la consapevolezza di non essere prigionieri di un circuito chiuso...e poter uscire di notte mentre le strade sono deserte, anche solo per comprare il latte al bar notturno, o le sigarette al distributore automatico, muoversi in libertà  per sentire quella ebbrezza leggera, che fa tornare a casa soddisfatti, ma dopo un po' l'ebbrezza svanisce, si vuole sempre di più, cercare il senso  della vita oltre..., fino a formulare un piano d'attacco contro quel nemico invisibile, ma neanche tanto di cui l'uomo ha bisogno per scaricare le proprie ansie e frustrazioni, una sorta di bersaglio, che convogli in se tutte le magagne della società. Ma sarà davvero così? Oppure, forse, ognuno è responsabile della propria crisi, e le ragioni propulsive per il cambiamento vanno cercate in noi, senza fare il solito gioco dello scarica barile..
Miriam Comito
CRISI
di
Stefano Pesce
con
Stefano Pesce
Musiche
Simone Salza
dal 6 all 8 marzo 2012
Teatro Cometa Off
Via Luca Della Robbia 47

domenica 4 marzo 2012

E' VERO- RADIANCE

In scena al Teatro Cometa Off, il 3 e il 4 marzo 2012, nell'ambito di L.E.T. "E'vero- Radiance", di Louis Nowra.
Il regista Paolo Sassanelli, ha trasposto geograficamente la vicenda originariamente ambientata in Australia, nella laguna veneta. Tre sorelle si ritrovano al funerale della madre, tre "half-sisters", nate dalla stessa madre, ma con padri diversi, preferisco usare il termine inglese, piuttosto che quello italiano, perchè, in questo caso, mi sembra più appropriato al concetto di sorelle o frateli con uno solo genitore in comune, che la desinenza (stre) che involgarisce il termine.
Marta (Giulia Weber) infermiera, si è presa cura della mamma, ne ha vissuto appieno la rutilante vecchiaia, e ne porta addosso i segni, è la più cinica delle tre. Nina (Margot Sikabonyi) è la più giovane, quella più vicina di carattere alla mamma, come a lei le piacciono molto gli uomini, è la più ingenua e allo stesso tempo ferina di tutte.Costanza (Marit Nissen) è una cantante lirica di successo, sempre in tournèe, e non vedeva le sorelle da molto tempo.  La mamma apparteneva ad una stirpe originaria del territorio, era una discendente dei nativi, e per questo probabilmente, più naive, selvaggia, con comportamenti rudi. I servizi sociali incombevano su di lei, portandogli via le due bambine più grandi, mandate a vivere in collegi, retti da religiosi, come in realtà succedeva in Australia dove la "Stolen generation" ovvero bambini nati da persone di origine aborigena venivano tolti ai leggittimi genitori e mandati ad "educare" nei collegi.
Nessuna delle tre sorelle conosce il padre, ma l'unica che sogna di lui, fino ad arrivare al punto di immaginare un incesto è Nina,  e  là scoppia la tragedia,  e si ricompone la verità.
L.E.T. sta per Liberi esperimenti teatrali, una vetrina per nuovi spettacoli in cerca di produttore, beh "E' vero Radiance" merita di trovare una produzione adeguata: la storia, tutta al femminile, è molto bella e, e pur essendo nata in Australia, per denunciare i soprusi verso i nativi è adattabilissima, come ha dimostrato Paolo Sassanelli, a qualsiasi nazione, chi è più povero, più debole finisce per tacere, sognare, o sclerare con chi gli è pù vicino, fino ad urlarsi in faccia. Le tre attrici si sono bene assemblate tra di loro,  Margot Sikabonyi, prende quota nei ruoli che la sdoganano dalla "brava ragazza di buona famiglia" e le fanno toccare delle corde più da sognatrice si, ma irrazionale, fuori dai binari precostituiti. Suggestive le foto che scorrono sullo schermo nei momenti di pausa, in una delle quali si può scorgere Marit Nissen da bambina.
Miriam Comito
E' VERO- RADIANCE
di
Louis Nowra
Regia
Paolo Sassanelli
Personaggi                Interpreti
Marta                       Giulia Weber
Nina                         Margot Sikabonyi
Costanza                  Marit Nissen
3-4 marzo 2012
Teatro Cometa Off
Via Luca Della Robbia 47

sabato 3 marzo 2012

UOMINI O MARIONETTE (Recensione)

 Nell'ambito della rassegna L.E.T., è stato in scena dal 29 febbraio al 2 marzo 2012 "Uomini o marionette", una riflessione che Duccio Camerini fa, partendo dal celebre testo di Heinrich Von Kleist, sui temi portanti della vita, osservati dal punto di vista della dicotomia, tra leggerezza dell'anima e pesantezza del corpo. Von Kleist, che aveva perso in giovane età prima il padre e poi la madre era stato educato da un luterano, quindi per lui la parola grazia, da cui nasce l'aggettivo aggraziato che si può agevolmente dare ad una marionetta, per il suo muoversi leggero, per nulla vicino a quello pesante umano è riconducibile ad un Deus che la dirige e controlla, un Deus capace di muover passi di danza leggeri che si vibrano nell'aria come quelli di un ballerino. incapaci siamo noi, umani di capire, troppo pesante è il fardello che ci tiene giù, per qualsiasi di noi, non solo per gli uomini comuni, ma  anche per l'uomo di Leonardo così perfetto nella sua anatomia, ma sempre e comunque pesante. La grazia, e quindi l'essere aggraziati, leggeri deriva solo da Dio, l'uomo l'ha persa nel momento in cui ha mangiato il frutto dell'albero della conoscenza-del bene e del male, da quel momento lo sforzo, la fatica, il peso è entrato in lui, il dialogo con Dio si è interrotto, se non in casi sporadici....Noè, Mosè. Qual'è l'archetipo? La marionetta è stata creata dall'uomo, o è una sua immagine riflessa nello specchio. Camerini ci porta con maestria in un mondo fatto di domande, pensieri e dubbi, che ogni essere umano chi prima, chi più tardi si pone...perchè esiste la marionetta e chi la fa muovere? Quale è la via per tornare ad un leggerezza, quella leggerezza e non si parla solo di leggerezza fisica ma anche di innocenza di pensiero, quell'innocenza che hanno gli animali e che per fortuna ci battono e ci batteranno sempre sul quasiasi campo, che vuole distruggere, chi si allontana dall'armonia verrà distrutto.
Miriam Comito
UOMINI O MARIONETTE
da
Heinrich Von Kleist
Con
Duccio Camerini

WE DON'T KNOW WHAT WE ARE DOING

Nell'ambito della rassegna L.E.T. è in scena al Teatro Cometa Off dal 2 al 4 marzo " We don't know what we are doing", un susseguirsi di personaggi nati dalla penna di Donald Margulies, già premio Pulitzer per "Dinner with friends"  nel 2000. La cosa sorprendente, ma non troppo, e la trasversalità, e conseguente universalità della scrittura di Margulies, caratteristica, questa peculiare solo delle eccellenze. il personaggi che si avvicendano sulla scena, infatti, potrebbero vivere in quasi tutte le parti del mondo: i ragazzi di periferia, vivono i stessi, sogni e le stesse disperazioni, e cadono nei stessi baratri sia a Roma che a New York, l'amore è uguale dappertutto, e anche la triste, ma mai troppo celebrata competizione femminile, ancor più aspra, spesso tra le amiche o presunte tali.
 La sagace e ironica scrittura di Margulies è ben coadiuvata dalla recitazione dei giovani attori, che si avvicendano sul palco con monologhi o dialoghi riuscendo pienamente ad accattivarsi l'attenzione del pubblico.
Miriam Comito
WE DON'T KNOW WHAT WE ARE DOING
monologhi e microdrammi tratti da
Donald Margulies
con: Alessandro Giuggioli, Alessandro Marverti, Arianna Mattioli, Edoardo Pesce, Sara Sartini
Supervisione artistica
Massimiliano Farau
dal 2 al 4 marzo, ore 20.45 Teatro Cometa Off
Via Luca Della Robbia 47.

sabato 25 febbraio 2012

UOMINI O MARIONETTE


UOMINI O MARIONETTE

     da Heinrich von Kleist              
con Duccio Camerini



messa in scena di 
Alfonso Sessa, Dario Falconi, Duccio Camerini

dal 29 febbraio al 2 marzo 2012
ore 22.30
LET Liberi Esperimenti Teatrali              Teatro Cometa Off
Via Luca della Robbia, 47 – Roma (zona Testaccio)





«E quindi, dovremmo di nuovo mangiare dall’albero della conoscenza per ricadere nell’innocenza?»
«Esatto. Questo è l’ultimo capitolo della storia del mondo»

Il leggendario testo di Von Kleist è il punto di partenza per una riflessione sul peso e la sua assenza, sul rapporto tra l'uomo e i silenzi di Dio, tra i segreti dell'inanimato e le infinite domande con cui ogni uomo condisce la sua vita.
Che cos'è la marionetta? Un manufatto dell'uomo o un imbarazzante specchio?
E poi: la marionetta è fatta a nostra immagine e somiglianza, o magari è vero il contrario?
E ancora: non siamo noi i servi di quell'oggetto che attende il nostro apporto per poter "essere"?
E infine: muoverla, indirizzarla, non ci svuota di qualcosa?
Insomma. È nato prima l'uomo o la sua marionetta?

domenica 19 febbraio 2012

COMA PROFONDO

Nell'ambito della rassegna L.E.T. è in scena dal 17 al 19 febbraio 2012 "Coma profondo" un video avverte che un uomo di mezza età è immobilizzato in un letto di ospedale ed è in stato vegetativo, sul palcoscenico gli attori, nel senso coloro che agiscono impersonano l'Es, il Super Io,  Beckett, "ognuno di noi ce l'ha", e l'Istinto di conservazione. ognuno chiuso nel loro mondo, che solo a volte e a intermittenza dialoga con l'altro, sono così diversi tra loro.. si interrogano sul perchè sono in coma, da cosa sia dipeso il coma, e sopratutto cercano di scoprire cosa era accaduto negli istanti prima della perdita di coscienza, hanno poco tempo a loro disposizione, prima che il coma diventi irreversibile. la memoria parte, fa un grande giro all'indietro, fino ad arrivare al 1992 anno cruciale per il Belpaese, abbiamo 32 anni racconta il Super Io e  incontrammo un certo Don Calogero che ormai malato terminale, aveva bisogno di lasciare la propria eredità in mani sicure, un'eredità pesante si, ma piena di luci abbaglianti, che possono abbacinare e far prendere la strada sbagliata seppur lastricata d'oro, si d'oro come l'anello che Don Calogero aveva e che dal 1992 portai anche io, un segno distintivo riconoscibile solo da chi sapeva, che eravamo noi veramente a comandare, a decidere la calma o il terrore,a  secondo della nostra covenienza, e non solo su scala nazionale come era avvenuto tra gli anni 70' e 80', ma sta volta su scala mondiale, e si perchè dopo la caduta del Muro di Berlino, dopo la Deregulation voluta da Bill Clinton, le cose erano cambiate, bisgnava riassestarle. Ma davvero c'è ancora qualcuno che crede che la crisi mondiale sia....improvvisa?? Ma si sa che sono cicliche e non sono improvvise ma determinate! Solo chi vuole, realmente vivere, al di là delle logiche di potere suffragate dalla collusione con le società organizzate di stampo mafioso e con la massoneria, può con la sua energia innovatrice addormentare i nostri ultimi venti anni, per percorrere strade pulite, ridipingere i muri delle abitazioni, far crescere il verde, creare un ambiente in cui anche se l'erede di Don Calogero si dovesse svegliare dal coma profondonon saprebbe cosa fare. Questi sono i temi trattati dallo spettacolo "Coma profondo"
Miriam Comito
COMA PROFONDO
di
Simone Iovino
Regia
Emilia Di Pietro- Simone Iovino
Con Simone Iovino, Edoardo Andreani, Fabio Bettini, Mariangela Calia
dal 17 al 19 febbraio 2012
Teatro Cometa Off
Via Luca Della Robbia 47

mercoledì 15 febbraio 2012

GUAI A VOI RICCHI: papà era cattocomunista

Nell'ambito della rassegna L.E.T. è in scena dal 14 al 19 febbraio 2012 "GUAI A VOI RICCHI: papà era cattocomunista". Scritto e interpretato da Giovanni Scifoni, e vincitore del premio "Teatri del sacro 2011".
Scifoni, con la sua proverbiale energia e duttilità, ci porta con originalità e competenza, frutto di attento studio, all'interno dell'apparentemente annoso conflitto tra la fede cattolica e quella comunista. Partendo dal periodo (gli anni 60') in cui c'era la "Messa beat" che portava un gran fermento nei circoli parrocchiali, un gran parlare, un discutere continuo, per arrivare ai primi anni 70" caratterizzati dalle lotte operaie contro il capitalismo, e alla figura  del prete efficace, quello che non dice solo messa, ma va a faticare nel cantiere si carica i pesi e vive a contatto con i lavoratori. Il capitalismo è stato combatutto solo da Marx?  O già i padri della chiesa S.Agostino, S.Basilio, S.Giovanni Crisostomo scrissero omelie contro l'avarizia, l'usura, quella cosa che fa produrre denaro da denaro, sfruttando i più deboli e utilizzando il tempo come se fosse proprio. Ci siamo mai chiesti perchè in America Latina siano così diffuse le sette cristiane non cattoliche? Gli avventisti del settimo giorno, i battisti, gli evangelici,i pentecostali. Nel San Salvador il regime ha sistematicamente eliminato gli oppositori sia i non credenti che i credenti e fra questi ultimi c'erano molti preti guerriglieri che vengono ricordati nei canti di protesta di Victor Jara, nei muri di S.salvador si poteva leggere "Si patriottico uccidi un prete." Le sette religiose cristiane non cattoliche, non hanno una direzione univoca, ognuna ha una sua caratteristica sono come piccole società a se stanti auto-organizzate, e seppur la maggior parte dei loro componenti sono laici hanno una struttura fortemente gerarchizzata, di conseguenza sono più adatte rispetto alla chiesa cattolica a mantenere freddi e sottomessi gli animi, gli Stati Uniti hanno esercitato una grossa pressione nei confronti dei paesi dell'America Latina affinchè si diffondessero a macchia d'olio queste sette. Attraverso il suo spettacolo Giovanni Scifoni ci mostra con chiarezza che il famoso e annoso conflitto tra fede cattolica e fede comunista, in realtà, non esiste, se non nelle menti di chi vuole necessariamente farlo esistere,  creando volutamente confusione,e non va a vedere oltre il proprio naso, e quindi, non si rende conto dell'unità reale delle due fedi. Il tutto ha un filo conduttore: il pensiero umano sulla figura di Dio, c'è, non c'è è solo spirito, è spirito e carne, percè non interviene, ma se ha sacrificato suo figlio figurati se non sacrificherà noi... quando staremo meglio? Cosa fa per faraci stare meglio? Si sà che gli ebrei secondo la tradizione essena aspettavano due messia non uno solo, aspettavano quello spirituale, ma anche e forse sopratutto quello politico, probabilmente questo è il motivo per cui quando Ponzio Pilato li mise davanti alla scelta salvarono Barabba, quello che pensavano essere il messia politico, quello che nell'immediato gli era più utile.
Miriam Comito
GUAI A VOI RICCHI: mio padre era cattocomunista
di e con Giovanni Scifoni
dal 14 al 19 febbraio 2012
Teatro Cometa Off
Via Luca Della Robbia