Tor Bella Monaca
Stagione teatrale 2023|2024
Il Teatro Tor Bella Monaca è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura
Gli spettacoli dal 27 novembre al 3 dicembre 2023
La settimana entrante al TBM sembra “corta”: si apre con le repliche della pièce per bambini e si conclude con due spettacoli che trattano argomenti anche contemporanei. Dal 27 novembre al 3 dicembre il pubblico potrà sempre contare sulla programmazione del grande teatro romano
“Il magico filo di Arianna”, produzione Teatro Le Maschere, ritorna in scena da lunedì 27 a mercoledì 29 per le repliche infrasettimanali scolastiche. Scritto e diretto da Gigi Palla, lo spettacolo dedicato ai bambini vede in scena lo stesso regista affiancato da Gabriella Praticò e Francesco Stella. Minotauro, creatura dal duplice aspetto d’uomo e di toro, vive isolato da tutti in un intricato labirinto. La sorella Arianna, curiosa e intraprendente fanciulla, è l’unica che con tenerezza e perseveranza riuscirà ad aprire un dialogo e un confronto con lui in un percorso che diventerà una crescita per entrambi. Solo così Minotauro potrà ottenere coraggio e fiducia in sé stesso. Una storia che traendo suggestione e spunto dall’antico mondo della mitologia greca e dalla rilettura moderna del mito nel racconto di Dürrenmatt, “Il Minotauro”, ne prosegue la tradizione mettendo in scena con chiarezza e delicatezza la fratellanza, l’intricato percorso di conoscenza delle differenze e il valore del confronto. Scene: Vitale/Convertini; Costumi: Carla Marchini; Luci: Roberto Pietrangeli; Coreografie: Alessandro Lorenzini.
Segue “Equitalia”, produzione Nutrimenti Terrestri, in programma giovedì 30 novembre, venerdì 1° e sabato 2 dicembre. Il testo è scritto da Massimiliano Aceti il quale dirige la rappresentazione e recita accanto a Chiara Mancuso. Mario ed Elsa sono marito e moglie da quarant’anni e dopo una vita di sacrifici e lavoro, si vedono portare via il loro ristorante a causa dei debiti. All’umiliazione di essere rimasti senza luce e senza acqua, si aggiunge anche quella di scoprire che il ristorante è stato messo all’asta per un debito di 4500 euro. I due si rendono conto di non avere più nulla da perdere e decidono di compiere un gesto rivoluzionario: far saltare la sede di Equitalia a Roma. Mario ed Elsa non hanno intenzione di fare del male a nessuno e studiano un piano per bruciare l’edificio durante la notte. Questa nuova avventura fa rinascere la passione tra i due che, dopo anni di routine e silenzi, scoprono di amarsi come il primo giorno in cui si sono incontrati. Ovviamente però, Mario ed Elsa non sono due terroristi e non hanno il sangue freddo dei criminali. Arrivati davanti alla sede di Equitalia con le loro “bombe fatte in casa” realizzano, con loro profondo dispiacere, di non aver portato l’accendino per innescare gli ordigni. Tornano a casa sconfitti ma la loro rabbia ormai non può fermarsi. Riusciranno a far sentire la loro voce contro l’ingiustizia dello Stato italiano?
La settimana si conclude con “Miseria bella”, produzione I due della città del sole, nelle date di venerdì 1°, sabato 2 e domenica 3 dicembre. Il testo di Peppino De Filippo vanta l’adattamento e la regia di Roberto D’Alessandro che dirige Francesco Procopio, Enzo Casertano, Giosiano Felaco, Loredana Piedimonte e Federico Valdi. Semplice e divertente è la trama della farsa del grande Peppino De Filippo: due fratelli artisti,
squattrinati tanto da patire la fame, dormono nello stesso letto, in una casa dove ci piove dentro. Non riescono a pagare l’affitto al proprietario della casa. Gli capita una commessa per realizzare una musical, e cercano di farsi dare un anticipo senza riuscirci. Poi arriva una donna che hanno conosciuto ed alla quale hanno fatto credere di essere grandi artisti e con la quale fingono di essere stranieri. La farsa si chiude con loro che si avventano, divorando dei cioccolatini lasciati dalla ragazza, per poi scoprire che erano lassativi. In questo pretesto drammaturgico entra in gioco la tradizione del teatro Napoletano, quello di fine
ottocento inizio novecento. Un teatro che spesso si rifà alla commedia dell’arte, con lazzi, gags e giochi comici tirati fino all’inverosimile. Ed è su questo che si punta in questo allestimento. Far divertire, far ridere, così, sul niente. Senza volgarità. Un teatro di evasione di cui si sente estremo bisogno in questo periodo storico. Il testo dà spazio a quello che viene detto, teatro d’esecuzione, nel senso che occorre grande capacità attoriale, tempi comici, grande senso del ritmo, affiatamento in scena. L’obiettivo è la risata, ridere di tutto, anche della fame. Una risata che esorcizza tutto, persino la morte.
Nessun commento:
Posta un commento