Il Grande Inquisitore
Da “I Fratelli Karamazov “di F.M. Dostoevskij
Con Flavio Albanese e Tony Marzolla
Drammaturgia e regia Marinella Anaclerio
Impianto Scenico Francesco Arrivo
Costumi Stefania Cempini
Disegno luci Christian Allegrini
Assistente progetto Loris Leoci
Grafiche Giuseppe Magrone
Organizzazione Dario Giliberti
Produzione Caterina Wierdis
Dal 18 al 23 novembre
Teatro Tordinona- Roma
…perché sei tornato? No, non rispondere! Non hai il diritto di aggiungere niente a quello che hai già
detto!
Il palco del Teatro Tordinona accoglie, dal 18 al 23 novembre, IL GRANDE
INQUISITORE, spettacolo tratto da “I Fratelli Karamazov”, diretto da Marinella
Anaclerio e interpretato da Flavio Albanese e Tony Marzolla, una produzione
Compagnia del Sole. Il classico di Dostoevskij, adattato per la scena dalla stessa Anaclerio, ha debuttato in
forma completa al Mittelfest nel 2010 e viene ora ripreso sviluppando solo una parte, la
quale vede protagonisti due fratelli, un aspirante scrittore ed un aspirante monaco, due
posizioni opposte nel vivere la vita. Si confrontano, forse per la prima volta, in una
trattoria.
Vogliono “salvarsi “a vicenda…ciascuno vuol portare l’altro alla sua visione della vita.
Chi vincerà?
Il maggiore, Ivàn, ricorre ad un racconto che è una analisi lucida sul rapporto fra
l’essere umano e il clero di tutte le religioni. L’essere umano ha sempre avuto bisogno
di un intermediario per relazionarsi al divino e su questo bisogno si fondano e si
distruggono tutte le “Chiese”.
La leggenda del grande inquisitore è uno dei capitoli più famosi del grande romanzo di
Fedor M. Dostoevskij, “I fratelli Karamazov”, pubblicato in Russia nel 1880. Si tratta di
un apologo, un racconto che Ivan Karamazov fa a suo fratello Alesa, alla vigilia
dell’assassinio del padre e dell’esplosione della sua malattia mentale che lo porterà a
vedere e dialogare con un originalissimo Diavolo.
Il suo Satàn…l’Altro in sé. Nella Spagna dell’inquisizione, tra i roghi degli eretici, appare
un personaggio misterioso, forse proprio Gesù. La folla lo riconosce e comincia a
chiedergli miracoli, lui resuscita una bambina, dona la vista ad un cieco, ma il vecchio
inquisitore lo fa arrestare e portare in prigione. L’inquisitore, nella notte và a trovare il
prigioniero, forse in preda ad un delirio o forse no, gli spiega il motivo per cui lo
condannerà nuovamente a morte.
Ed è proprio la capacità di assumersi tutte le responsabilità del vivere, in sostanza, il
terreno su cui si giocherà la partita fra i due fratelli. “Dostoevskij in questo capitolo analizza la contrapposizione tra libertà e costrizione, tra
fede nella vita e negazione di essa. Nella leggenda del grande inquisitore esprime, un forte
pessimismo per la condizione umana ma anche l’esigenza di una spietata sincerità”- annota Marinella Anaclerio. “Quando Nietzsche lesse Dostoevskij, l’impressione che ne
ricavò fu fortissima. Arrivò a parlare dell’autore russo come di un ‘fratello di sangue’.
Come se avesse riconosciuto in lui le sue stesse ossessioni. E forse addirittura qualcosa di
più: ossia un certo stile di pensiero, per cui l’idea non è mai un’astrazione, ma sempre e
soltanto una realtà incarnata, realtà vivente, realtà fatta persona. Ed è proprio la
scultura di questi personaggi-idee che abbiamo provato a realizzare.”
IL GRANDE INQUISITORE
Sabato 18, lunedì 20, martedì 21, mercoledì 22, giovedì 23 novembre - ore 21:00
domenica 19 novembre - ore 17:30
Teatro Tordinona
Via degli Acquasparta 16, Roma
Info: 06 7004932 / 328 399 85 22
Biglietti:
intero 12 euro più 3 euro di tessera associativa
ridotto 10 più 3 euro di tessera associativa
Foto per i colleghi della stampa disponibili a questo link
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci
Tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
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