GIOVANNI BONACCI | GIACOMO BOTTONI
FLAVIO FRANCUCCI | SIMONE GIACINTI
IL CUORE DEBOLE DI ANTONIO
di Simone Giacinti
scenografia Alessandra Solimene | sound designer Armando Valletta
regia FRANCESCO GIORDANO
Spettacolo vincitore Premio del Pubblico – Festival inDivenire 2024
DAL 30 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE 2024
SPAZIO DIAMANTE
SALA BLACK
È il 4 giugno del 1989 e un gruppo di amici parte in direzione Milano per seguire la loro squadra
del cuore in trasferta: la Roma. Daniele, si prepara in casa e saluta mamma e papà prima di
salire in macchina con Pietro, Roberto e Antonio. Armati di panini con mortadella e sciarpe
giallorosse i ragazzi sono pronti a “conquistare” la fredda Milano. Quattro adolescenti che si
divertono a fare i grandi: “Quanto ce piaceva gioca’ a esse’ Ultrà” Incantanti da quei colori e dai
continui cori, camminano sognanti per il vialone che li porta allo stadio. Ma spesso i sogni
fanno a pugni con la realtà. Una realtà, quella, dove i grandi, non sono proprio ciò che ti
immagini. Ed è così che la violenza prende il sopravvento, per giochi di potere e prevaricazione,
dove spesso il forte è forte con i deboli; in questo caso con dei giovani ragazzi che non volevano
far altro che tifare la propria squadra e tornare a casa da mamma. È il 4 giugno del 1989 e
insieme ad Antonio, quel giorno a Milano, siamo morti un po’ tutti.
È da una casa di un appartamento che partirà la narrazione del racconto. Daniele, un ventenne
di fine anni 90, ci accompagnerà nel rivivere quel 4 giugno del 1989. I piani di narrazione
saranno due, tutti e due dettati da Daniele stesso, che alternerà racconto a vita vissuta, un
narratore che entra nella scena e la accende. La scenografia si muove con lui e cambia forma
creando, con tubi metalli, in maniera asettica, le diverse ambientazioni. Partiamo da una casa
per arrivare ad un vialone alberato, passando per una macchina, un treno, un autobus ed un
bar.
Sarà in questi luoghi che ripercorreremo la giornata, ma anche un po’ la vita stessa, di quei
quattro ragazzi (solo tre in scena) giovani e sognatori.
Cercando di mettere in luce, senza alcun giudizio, l’inconsapevole spensieratezza giovanile che
può finire da un momento all’altro, senza volerlo, senza un minimo di preavviso, quando si
gioca a fare i grandi con dei grandi che poi tanto saggi non sono.
“È una storia da non raccontare, è una storia da dimenticare” canta de André parlando,
metaforicamente, della morte di Pasolini. Quella di Antonio de Falchi potrebbe essere una
storia pasoliniana, di un ragazzo adolescente di una periferia romana popolare e affaticata;
potrebbe essere una ballata di de André sull’ingiustizia e la tragica fatalità della vita; quello che
è sicuro è che, questa storia, è davvero una storia sbagliata. Ma è da raccontare.
Una storia di amicizia immersa completamente nella fine degli anni 80, in una Roma popolare
piena di rivalsa e di sogni borghesi, di piazze piene di bambini con palloni che rimbalzano sulle
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saracinesche e di rumori nei mercati. In quel contesto un gruppo di ragazzi, che cresce negli
oratori a condividere sigarette proibiti e baci adolescenziali, condivide la fede per la squadra
della propria città.
Un amore viscerale ma anche un pretesto per stare insieme, passare la domenica insieme,
cantare abbracciarsi e piangere. E soprattutto, sognare di essere grandi. Ma i grandi in questa
storia non giocheranno il ruolo dei buoni, anzi, il sogno di esser grandi è proprio ciò che non
farà mai diventare grande uno di loro.
SPAZIO DIAMANTE
Via Prenestina 230B 00176, Roma – www.spaziodiamante.it
Lunedì – mercoledì h 21:00
prezzo biglietto 14,00 € disponibili su www.ticketone.it o negli orari di apertura del
BOTTEGHINO della SALA UMBERTO e del TEATRO BRANCACCIO
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UFFICIO STAMPA
Silvia Signorelli silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com T. 338 / 99 18 303
Monica Menna ufficiostampasignorelli@gmail.com
Alessandra Teutonico alessandra.teutonico@comunicazioneeservizi.com T. 392 / 50 89 173
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