Incontri conoscitivi a Roma
per ampliamento compagnia ai fini di nuove produzioni teatrali
e
per definire il cast di un nuovo spettacolo per la stagione 2024/2025
La nuova compagnia teatrale Il Grido, fondata dall’attore, acting coach e regista Giovanni
Serratore cerca attori, attrici E varie maestranze teatrali (disegnatore luci e costumista) e
organizzatore/trice con lo scopo di creare un gruppo affiatato di lavoro da inserire in compagnia e
lavorare così alla realizzazione di spettacoli futuri.
La compagnia, infatti, è già in contatto con diversi teatri e centri di produzione.
“Non si cercano persone con particolari caratteristiche fisiche, né limiti di età.
Solo Persone a cui piacerebbe, al netto di ogni ambizione e obiettivo personale, far parte di una
compagnia e che condividono la visione secondo cui fare teatro, oltre che un lavoro, in primis! sia
anche, o possa diventare, un percorso comune per portare una luce di bellezza tra le ferite della
vita e del mondo.
Luce ancor più necessaria in questo periodo storico sempre più avvolto dalle tenebre. Luce della
bellezza che penetra attraverso tutti i generi teatrali, senza distinzioni e gerarchie”.
Contestualmente, inoltre, gli incontri conoscitivi saranno anche l’occasione per definire il cast
artistico per un nuovo spettacolo di nuova drammaturgia per cui è previsto il debutto a Roma, al
Teatro Lo Spazio, il 28 Febbraio, 1 e 2 Marzo 2025 e per cui, invece, si cercano nello specifico:
1 attore: 45-60 anni
1 attrice 45-60 anni
1 attore: 25-35 anni
1 attrice: 25-35 anni
Il periodo preciso di prove sarà concordato insieme, ma indicativamente tra gennaio e febbraio
2025.
Si prega gentilmente, se interessati, di mandare CV, due foto (in primo piano e a figura intera) e
link video e/o showreel se in possesso, (per le maestranze sarà sufficiente CV e foto di qualche
lavoro eseguito) alla seguente mail:
ilgrido.theatron@gmail.com
entro il 6 ottobre 2024
L’incontro conoscitivo si terrà il 13 ottobre a Roma: l’indirizzo preciso verrà comunicato con
precisione a chi sarà convocato.
E’ richiesto, agli attori e alle attrici ricontattati, di portare un monologo e una canzone (da
cantare a cappella) a propria scelta.
PER ME, IL TEATRO (di Giovanni Serratore)
“Il Teatro è morto.
Il Tempo, la Storia, l’Arte sono morti Tutto è morto
E’ vero, il teatro, in quanto centro, specchio, del mondo culturale e cittadino è morto;
e da tempo ormai il suo passato glorioso non fa che ammonirci sul nostro tragicomico presente.
Ma in verità è il Postmoderno ad essere morto, e in generale, il Teatro non solo non è morto, ma non
morirà. Mai.
Almeno finché gli uomini, esseri fatti di carne, ossa e sangue, sentiranno ancora il bisogno di raccontare e
raccontarsi delle storie.
Questo bisogno può essere appagato attraverso diverse forme e diversi mezzi, ovviamente: cinema
letteratura etc.
Ma culturalmente parlando solo il teatro, nonostante le sue innumerevoli declinazioni, in quanto momento
rituale fatto da uomini in carne e ossa davanti ad altri uomini, è l’espressione d’arte più profonda e
concreta che abbia le potenzialità per re-indirizzare l’uomo verso gli uomini. Il Sé verso l’Altro.
Un attimo:
In cosa consiste l’essere sociale dell’essere umano? L’Altro.
Qual è la cosa a cui un essere umano non può rinunciare? L’Altro.
Quale bisogno spinge a fare Teatro?
L’Altro.
In un senso o nell’altro la risposta è sempre la stessa. Negarlo sarebbe ipocrita.
Questa, oggi, la mia conclusione.
E oggi, isolato dietro gli schermi domestici di computers e smartphones, illuso da una vita politica e sociale
attiva solo attraverso i social, ridotto a un’apatico nichilismo non positivo, il Sé, in questo mondo
iperconnesso, paradossalmente, è ancora più solo e privato dell’Altro..
Il rapporto tra il Sé e l’Altro si indebolisce e sbiadisce. Continuamente. La verità virtuale uccide la verità
della carne.
Ecco perché è necessario insistere su un certo tipo di Teatro che annulli lo scollamento attuale tra Arte e
Vita.
Che ci riporti a un teatro fatto di Carne.
Di Sudore. Sangue. E Merda.
Metaforicamente parlando, ovviamente.
Perché il Teatro è il luogo della Metafora.
Della Poesia.
E la Poesia, morta anch’essa?, oggi la si può ritrovare solo se si ritrovano prima gli uomini.
Negli uomini. Il Sé nell’Altro.
E’ fondamentale, in conclusione, rimettere al centro dell’atto e del lavoro teatrale alcuni punti fermi.
LA VERITA’/CREDIBILITA’:
-DELL’ATTORE: DEI SUOI SENTIMENTI E DEL SUO STARE ORGANICAMENTE IN SCENA
-DELLA RELAZIONE/RAPPORTO TRA I PERSONAGGI E CON LO SPETTATORE
-DELL’ACCADIMENTO
In dialogo costante con il passato per poter riflettere sul presente e poter rivoluzionare il futuro.
Questo è come vedo io, ora, la vita e il Teatro e di come mi piacerebbe affrontarlo non solo in qualità di
attore, ma anche e soprattutto in qualità di regista”.
GIOVANNI SERRATORE- BIO
Giovanni Serratore nasce e cresce in Calabria, a Filadelfia.
A 24 anni, dopo gli studi universitari in Arti e Scienze dello Spettacolo, indirizzo cinema, da Roma si
trasferisce a Genova e si diploma alla Scuola di Recitazione del Teatro stabile di Genova.
Durante il triennio si forma, tra gli altri, con Anna Laura Messeri, Massimo Mesciulam, Enrico Bonavera e
Valerio Binasco.
Finita l’Accademia, negli anni continua la propria formazione frequentando Il Centro Teatrale di Santa
Cristina fondato da Luca Ronconi dove ha la possibilità di confrontarsi con personalità come Massimo
Popolizio, Umberto Orsini, Manuela Mandracchia e nello stesso anno partecipa anche all’ Ecole des Maitres
sotto la direzione del Maestro croato Ivica Buljan. Non mancano nella sua esperienza lo studio con diversi
acting coach come Michael Margotta, Paolo Antonio Simioni e Aurin Proietti.
A teatro è diretto, tra gli altri da Luca Zingaretti, Fabrizio Arcuri, Ivica Buljan, Maurizio Scaparro, Elena
Gigliotti e Dario Aita, Emanuele Conte, , Teresa Ludovico.
Mentre in televisione è diretto da Lucio Pellegrini, Enrico Maria Artale e prende parte a serie internazionali
come “ZeroZeroZero” diretta da Stefano Sollima, Janus Metz e Pablo Trapero e “Ripley” diretta dal premio
Oscar Steven Zaillian. Prossimamente apparirà in un’apprezzatissima serie Rai.
Esprime il suo infinito amore e passione per gli attori facendo anche da acting coach e decide di passare alla
regia fondando la compagnia Il Grido.
Nessun commento:
Posta un commento