l'Associazione Culturale Musicale Beat 72presentaSIGNORINETTELe donne si guardino dal lasciar tracce di rossetto sulle schederegia di Nuccio SianoA grande richiesta, in occasione della festa della donna, tornano le SIGNORINETTE di Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Anna Maria Loliva e Federica Marchettini. L'8 e il 9 marzo al Teatro Quarticciolo di Roma (via Ostuni 2 - Tel. 06.98951725 - sab. h 21 / dom. h 18 - ingresso €5,00).Un appuntamento che le ragazze non potevano mancare! Con una pagina Face book nuovamente aggiornata, piena di foto d'epoca e note d'antan. (https://www.facebook.com/pages/Signorinette/ 619870188056723?fref=ts). E, insieme a loro, tornano le 'scandalose' tracce di rossetto, con la proposta del gadget che al primo debutto ha fatto furore: il vero rossetto anni '40, a disposizione del pubblico per soli € 3,00. Un'occasione per ricordare il passato e sognare un nuovo futuro.Quattro italiane di oggi raccontano le battaglie e le vittorie delle italiane di ieri. Per la prima volta a Teatro si parla della grande avventura del voto alle donne in Italia. Non solo uno spettacolo, ma un progetto aperto nato nel 2012 destinato a svilupparsi nel tempo, con il contributo che pubblico e istituzioni vorranno dare in vista del 70° anniversario del suffragio universale in Italia.
“Stringiamo
le schede come biglietti d’amore. Nelle lunghe file davanti ai
seggi, le conversazioni che nascono tra uomo e donna hanno un tono
diverso, alla pari” - racconta la giornalista Anna Garofalo. Mentre
un fantomatico Vademecum dell'Elettore annota
premurosamente: “Le donne si guardino dal lasciar tracce di
rossetto sulle schede!”
E'
il 2 giugno del '46. Tutto il
popolo italiano è chiamato alle
urne
con
suffragio universale, per
scegliere
fra
Monarchia e
Repubblica ed
eleggere i membri dell’Assemblea costituente: per
la prima volta, 12
milioni di
donne italiane possono votare e essere elette.
Il
paese è devastato da caos e povertà. La disoccupazione è alle
stelle. Il divario fra nord e sud è catastrofico. Interi quartieri
sono in macerie. Eppure nell'aria c'è un'energia nuova, carica di
speranze, di promesse e di avventura.
Signorinette
- che nel titolo evoca il sapore di cipria e profumi di tanti
fotoromanzi, rotocalchi e film d'antan (l'indimenticabile Luigi Zampa
in testa) - vuole, innanzitutto, raccontare questa speranza e questa avventura.
Un invito a ritrovare, nel buio della crisi che stiamo vivendo, la
luce di tante lotte e di tante conquiste che fanno parte della nostra
storia e possono ancora contribuire a disegnare il nostro futuro.
Su
556 deputati eletti, 21 furono donne. Quattro di loro entrarono nella "Commissione dei 75" incaricata di scrivere la Carta
Costituzionale: la democristiana Maria Federici (Fondatrice dell'ANFE Associazione Nazionale Emigrati), la
socialista Lina Merlin e le comuniste Teresa Noce e Nilde Jotti.
Le
loro biografie, la loro passione politica, l’efficacia delle loro
azioni in quel parlamento sono davvero entusiasmanti: alcune di loro
hanno origini umilissime, quasi tutte hanno combattuto in prima
persona durante la resistenza, alcune imprigionate, hanno fondato
giornali, sono state protagoniste nei sindacati, tra i partiti, hanno
avuto figli, mariti, amori. Si sono battute per la parità
salariale, per la tutela della maternità , per la cancellazione
dell’N.N. dai documenti anagrafici, per l’equiparazione dei figli
adottivi a quelli legittimi, per la partecipazione
all’amministrazione della giustizia, contro un’immagine della
donna che la voleva remissiva moglie e madre. Senza mai rinunciare a
se stesse e non smettendo mai di lottare per ciò in cui credevano.
Attraverso
un lavoro di ricerca durato più di un anno Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Anna Maria Loliva e Federica Marchettini
hanno selezionato articoli di giornali e riviste dell’epoca, foto,
canzoni e cinegiornali che raccontano cosa accadde nel momento del
fatidico
primo voto alle donne e quale fu il lavoro delle madri
costituenti. E’
stato un percorso emozionante, un viaggio nella memoria, tra ricordi
personali e collettivi. Lo spettacolo che ne è nato, con la direzione di Nuccio Siano, vuole
provare a essere un ritratto vivo dell’Italia
del ’46 raccontata dal punto di vista delle donne, immergendo il
pubblico nell’atmosfera straordinaria di quei giorni, vibrante di
speranze e di azioni, appassionata e
coinvolgente.
La
loro avventura. La nostra storia.
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