28/30 marzo
TEATRO
BRANCACCINO - ROMA
M.E.D.E.A.
BIG OIL
PREMIO SCENARIO PER USTICA 2013
PREMIO SCENARIO PER USTICA 2013
(nuove foto in allegato)
M.E.D.E.A. BIG OIL, "opera teatrale buffonesca in 7 deliri e 21 quadri" scritta e diretta dalla giovane regista apulo-lucana Terry Paternoster, dopo il clamoroso overbooking registrato al debutto romano di febbraio, torna al Teatro Brancaccino per tre repliche straordinarie il 28, 29 e 30 marzo.
M.E.D.E.A.
è l'acronimo con cui è denominato il master in Management dell'Economia
dell'Energia e dell'Ambiente organizzato e gestito dall'Eni. Da questa
strana fatalità, nasce l'idea di raccontare il dramma della Basilicata
devastata dalle trivellazioni petrolifere, giocando con graffiante ironia tra gli archetipi del mito.
Ma al mito greco fa da
contrappunto costante il mito locale, quello incarnato dalla Madonna
Nera, venerata sul Monte Sacro di Viggiano, ai cui piedi brucia la
fiamma perenne del Centro Oli della Val d'Agri.
In
questa terra, Dio Petrolio e Vergine Nera si fronteggiano da secoli in
una sfida senza vincitori. Promesse elettorali e feste patronali, sogni
di ricchezza e indulgenze plenarie, clientelismo e preghiere, slogan
pubblicitari e canti popolari, continuano a raccontare una
post-modernità senza tempo, scandita da un unico ritmo di demartiniana
memoria. Ed ecco che canti di prefiche, litanie contro il malocchio,
suppliche e chiacchiere di paese, si fondono in un coro barbaro,
scomposto e travolgente, per raccontare uno dei più bizzarri e
drammatici ossimori della nostra Italia: l'incredibile povertà della
regione che possiede il più grande giacimento di petrolio su terraferma d'Europa.
L’energia contagiosa e
“in-civile” del Collettivo InternoEnki, compagnia fondata e diretta
dalla Paternoster, riceve il prestigioso riconoscimento nazionale
“Premio Scenario per Ustica” con un progetto nato proprio in Basilicata
(la Valle dell’Agip): una vibrante denuncia sul devastante dominio
monopolistico delle multinazionali del petrolio. Il Collettivo è
composto da ragazzi e ragazze che lavorano coraggiosamente e
incessantemente alla costituzione di un teatro dissacrante e politico,
civile e di ricerca, alla riscoperta di un linguaggio in grado di
comunicare l’oggi e di trasformare la scena in uno strumento d’arte e
controinformazione.
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attori in scena, con la forza di un coro tragico contemporaneo, per una
rielaborazione piuttosto anticonvenzionale ma attuale del mito di
Medea: siamo nella Basilicata di oggi, sventrata dalle trivellazioni.
L’eroina barbara diventa allora una donna lucana disattesa nelle
promesse e tradita da Big Oil-Giasone,
sullo sfondo del dissesto ambientale della Val d’Agri. La promessa
d’amore dello straniero in questo caso coincide con la crescita
economica e di progresso in un paese: regala ricchezza in cambio di
povertà. Mentre Medea è metafora di una chiusura mentale che la fa
vittima e carnefice insieme. A riverberare la sua stoltezza, il mormorio
animalesco di un popolo-branco, un Coro che è evocazione di un’umanità
divisa fra miseri e potenti.
Il
tragico che si racconta è quello del Sud dei nuovi sottoproletari,
secondo un filtro politico: il contrasto fra cultura barbara e primitiva
con la cultura moderna e neocapitalistica. Si tratta di “realtà del
tragico” annichilenti: in Val d’Agri l’incremento dell’incidenza
tumorale supera largamente la media nazionale. La documentazione
concernente la crisi geo-politica lucana è stata raccolta in un archivio
di testimonianze che i cittadini lucani hanno messo a disposizione del
progetto. Oggi M.E.D.E.A. è il nome di un Master organizzato e gestito
dalla Scuola Enrico Mattei e fortemente voluto da Eni. Fatalità.
IL COLLETTIVO INTERNOENKI: "Siamo un'Associazione di Promozione Sociale per la Ricerca, diretta da Terry Paternoster (sede BI.POP TEATRO "ZACCARIA VERUCCI in via di Pietralatella, s.n.c - Roma).
Un gruppo, di recente formazione, un collettivo autogestito e
indipendente. Ci siamo uniti perché spinti da una comune esigenza di
rinnovamento, perché desiderosi di proporre un nuovo teatro: ignorante,
scortese, rinnovato e ‘in-civile’, un teatro dissacrante e ‘politico’,
un teatro che parli di ‘fatti’. Abbiamo definito il nostro teatro IN-CIVILEperché
rifiutiamo la retorica dei buoni costumi. Ricerchiamo un teatro che
nasca e respiri in mezzo alla gente, un teatro epico che non sia
rinuncia al “qui ed ora” e che mantenga fissamente il suo sguardo al
passato, a quella Polis che era partecipazione dei cittadini al governo e
che, non casualmente, poneva un teatro al centro della vita
quotidiana. La
nostra è una drammaturgia che non insegue regole conclamate, è
anti-grammaticale, un quadro in movimento, una drammaturgia attenta alla
cronaca e a ciò che in essa si trascura e censura. Ricerchiamo un
linguaggio capace di comunicare l’oggi, impedendo che il teatro venga
vissuto come qualcosa di criptico e avariato ma che diventi, al
contrario, uno strumento d’arte e controinformazione. Siamo un gruppo di
voci e menti accordate al motto del fare i fatti. Ci siamo buttati ad occhi chiusi nel calderone, spesso osando un pizzico di incoscienza. Le vittorie del Bando Napoli Fringe Festival e del Premio Scenario hanno
rappresentato un grande incoraggiamento, la conferma che la nostra è
'una' direzione, magari opinabile per scelte di stile o gusto, ma
sicuramente una realtà che vive e che vuole/deve farsi ascoltare. Rifiutiamo l’effetto fine a se stesso ma proponiamo, oltre al fatto, la metafora del fatto, la cruda poesia dell’amaro. Che fa scoprire i denti, nel bene o nel male."
TEATRO
BRANCACCINO
(Via
Merulana, 244 - tel. 06 80687231)
Biglietti € 22,00
ORARIO
SPETTACOLI: venerdì/sabato
h.21.30 - domenica h.17.30
Per Info: info@intenoenki.com +39 340 8650972
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