La Compagnia InControVerso
presenta
Pole Dance
testo e regia Sargis Galstyan
con Giorgio Borghetti, Stefano Antonucci, Mariné Galstyan, Ermanno De Biagi, Vittoria Rossi,
Eleonora Scopelliti, Francesco Sgro
scenografie- Sargis Galstyan, disegno luci- Mattia Albanese
DAL 18 AL 29 OTTOBRE
TEATRO COMETA OFF-ROMA
Debutta al Teatro Cometa Off dal 18 al 29 ottobre, POLE DANCE, spettacolo scritto e diretto da
Sargis Galstyan, e interpretato da Giorgio Borghetti, Stefano Antonucci, Mariné Galstyan,
Ermanno De Biagi, Vittoria Rossi, Eleonora Scopelliti, Francesco Sgro.
Pole Dance è una commedia in cui il protagonista è Ruben Moretti, un docente di storia della
religione e di filosofia. All’inizio dello spettacolo Ruben Moretti appare come una persona
razionale, intelligente, con la mente aperta riguardo i rapporti tra donne e uomini e, per come si
descrive lui, una persona civile. Presto accadranno delle situazioni che lo faranno riflettere sulla
vita che ha vissuto e su particolari che gli sembravano insignificanti. Dovrà affrontare le
conseguenze dei princìpi che, da persona civile e rispettosa verso i diritti delle donne, ha sempre
tollerato. Tutto ha inizio con l’arrivo del figlio che nasce con la pelle nera, una tragedia personale
che lo sconvolge completamente! Ovviamente il primo pensiero, e unica risposta, sembra essere
quella di essere stato tradito dalla moglie Virginie. Lei, una missionaria, è un personaggio che si
presenta con caratteristiche positive: carità e onestà. Il tradimento sembra essere una risposta
impossibile, ma tutto pian piano inizia ad avere uno sviluppo piuttosto inaspettato e complesso.
Le scoperte di Ruben gli cambieranno completamente il modo di vedere quelle cose che
sembrano banali, insignificanti o incivili, ma che possono percettibilmente influenzare e
radicalmente cambiare la vita di chiunque.
Durante la ricerca delle verità che avvalorino il suo sospetto, Ruben incontra Angeline, una
ballerina di pole dance che paradossalmente, nonostante il lavoro che fa, risulta essere una
persona molto intelligente, laureata in psicologia. Nel suo percorso incontrerà anche Shalom
Kaganovich, un ebreo ortodosso patologicamente interessato al proprio albero genealogico, e
Chicco Marrone, imprenditore fallito, altrettanto fissato ai significati dei nomi delle persone.
Questi due pazienti della Dottoressa Fottichina apparentemente, o forse realmente, psicopatici, lo
faranno riflettere ancora di più. I consigli e le informazioni che riceve dai pazienti, diventati
trappole per loro stessi, sembrano essere preziosi e sinceri, ma soprattutto ragionevoli per
Ruben. Una scena brillante e leggera, nonostante si tratti della scena cardine da cui scaturisce il conflitto
dello spettacolo, è quella con la Dottoressa Agrippina Nerone che annuncia a Ruben la nascita del
figlio. Agrippina è una persona razionale, come Ruben, tale da dire senza alcuna delicatezza ad un
paziente di prepararsi a morire, perché ha una malattia incurabile. Dall’incontro di questi due
personaggi razionali scopriamo una delle caratteristiche di Ruben: un grottesco atteggiamento
civile, che lo rende incapace di affrontare, per l’appunto civilmente, una tragedia personale.
Con l’ultimo personaggio infine, si arriva alla scena chiave: l’incontro con Padre Onan, uno
scienziato che lo aiuterà a trovare la risposta definitiva. Una rivelazione paradossalmente
scientifica, inaspettata, che fino a l’ultimo tiene il pubblico incuriosito.
Lo spettacolo è pieno di paradossi e strane coincidenze che possono sembrare costruite apposta
per dare allo spettacolo lo sviluppo previsto ma, come dice Chicco Marrone, “Tutte le coincidenze
sono strane, altrimenti non si chiamerebbero coincidenze”. I paradossi, invece, sono dei fatti che
ci circondano e ogni volta, scoprendo un paradosso, ci rendiamo conto che qualsiasi modello o
fatto comunemente accettato può nascondere una verità irragionevole oppure un significato
molto più profondo.
Una pièce leggera e divertente nonostante gli argomenti trattati. Parallelamente alle azioni dei
personaggi, nelle nuvolette dei loro pensieri, si proiettano delle scene surreali che entrano in
conflitto con l’atteggiamento degli stessi. Il titolo Pole Dance può essere interpretato come un
riferimento indiretto al rapporto sessuale tra uomo e donna, e qui la psicologa che fa pole dance,
diventa un simbolo dei vari paradossi presenti nello spettacolo.
Con lo spettacolo Pole Dance andiamo a scoprire una vita piena di domande senza risposte. Non si
tratta di domande del tipo “Qual è il senso della vita?” oppure “Cosa ci aspetta dopo la morte?”,
domande globali queste sulle quali ci interroghiamo oramai da migliaia di anni, ma si tratta invece
di domande che porrebbero i bambini; domande che sembrano banali, semplici e buffe non
meritevoli di una risposta o un pensiero profondo”_ annota l’autore e regista Sergis Galstyan. “Una
delle semplici domande che mi sono posto è stato interrogarmi sul perché le cose si chiamano in tal
modo. Le ricerche della risposta a questa banale domanda mi hanno portato a scoprire un filo di
collegamento diretto tra l’alfabeto armeno, la tabella degli elementi chimici di Mendeleev, la
mitologia greca, la simbologia, la Kimatika, la fisica quantistica e la Telegonia. “
Pole Dance fa riflettere su ogni piccolo dettaglio che ci circonda e ci dimostra che non c’è niente
che non abbia una ragione: a volte le piccole cose, apparentemente insignificanti, potrebbero
avere la forza di cambiare un intero mondo.
La compagnia InControVerso
L'Associazione nasce in Italia. Viene fondata da Sargis Galstyan e Mariné Galstyan. Si tratta di un nuovo gruppo di
artisti professionisti del panorama culturale in Italia, che è composto da artisti di nazionalità italiana e armena.
L’obiettivo è quello di promuovere la diversità e il dialogo delle culture, contribuire alle cooperazioni culturali
italiane e alla diffusione della cultura armena in Italia: produzioni teatrali, manifestazioni artistiche, promozione del
patrimonio artistico e culturale, cooperazioni linguistiche e universitarie, politica del libro e nuovi media. Punto di
forza della compagnia è proprio il confronto tra culture e scuole d’arte di Paesi diversi. All’attivo ha la produzione
degli spettacoli: A porte chiuse, regia di Mariné Galstyan, che è stato messo in scena in vari teatri tra i quali il Piccolo Eliseo e il Teatro Vittoria, Teatro Cometa Off di Roma, il Manzoni a Pistoia. Il Grande Male di Sargis Galstyan, messo in
scena nel 2015 al Teatro India, Blablateca di Tango di Sargis Galstyan, La Proposta Di matrimonio, regia di Mariné
Galstyan è in programmazione di 2020/21 del Teatro Cometa Off di Roma, La Casa Delle Api di Sargis Galstyan è in
programmazione di 2023/24 del Teatro Belli.
TEATRO COMETA OFF_ Via Luca Della Robbia, 47
BIGLIETTI:
ridotto 13,50 + 2,50,
intero 16,50 + 2,50
Ufficio Stampa Compagnia
Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
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