lunedì 21 ottobre 2024

"V COME VIRGINIA- La Contessa di Castiglione" spettacolo scritto e diretto da Luca Gaeta con Patrizia Bellucci in scena il 29 ottobre al Teatro Vittoria-Roma

 


V COME VIRGINIA

La Contessa di Castiglione

scritto e diretto da Luca Gaeta

con Patrizia Bellucci

musiche Fabio Lombardi

scene e costumi Luca Arcuri

aiuto regia e movement director Giulia Avino

disegno luci Francesco Bàrbera


voice off Sebastiano Somma, Loredana Cannata, Silvia Siravo, Alessio Caruso, Andrea Vaccari


luci e fonica Luca Vergoni

sartoria Aurelia Simion


29 ottobre ore 21

TEATRO VITTORIA-ROMA


A grande richiesta, torna in scena a Roma, al Teatro Vittoria, il 29 ottobre, V COME

VIRGINIA. LA CONTESSA DI CASTIGLIONE, spettacolo scritto e diretto da Luca Gaeta,

con Patrizia Bellucci e le musiche di Fabio Lombardi.

Un vecchio baule è stato recapitato presso un teatro, all’interno ci sono dei fogli scritti, lettere,

documenti, pagine di diario. Improvvisamente sul palco si alza un vento gelido e una nebbia

cupa, i fogli iniziano a volare e nella nebbia vediamo emergere una figura oscura, è

un’apparizione sovrannaturale, questa forma di donna avanza lenta: è La Contessa Di

Castiglione.

Questa donna ci apre le porte del tempo e dello spazio per narrarci le vicende storiche,

politiche, personali e sentimentali da essa vissute. La vediamo nella sua ultima, misteriosa,

messa in scena Virginia Oldoini, La Contessa di Castiglione, ci appare nella sua immagine

finale: invecchiata, svanita, solitaria, al limite della follia.

Attraverso la sua vicenda di donna bellissima, come venne definita, di “Meravigliosa Statua di

Carne”dedita all’Arte dell’Amore, Virginia farà luce sul marchingegno di Cavour che la condusse

a sedurre Napoleone III, conquistandolo alla Causa Italiana dando così l’avvio alla

fondamentale alleanza che fece, del piccolo Piemonte, il centro motore per l’annessione del

resto d’Italia che portò poi all’unificazione.

Lei è la sola Eroina che, per la nascita della Nazione, non ha provocato morti, come invece

avvenne con conflitti disastrosi, ma che ha donato gioia e seduzione. Oltre al passaggio storico,

verrà in luce la donna indipendente, senza mezze misure, colta, e proiettata nel futuro. Una

donna che, con il culto della propria Immagine, immortalata in centinaia di scatti dal fotografo

parigino Pierson, è vicina a noi, ai nostri tempi quelli degli imagine makers e degli influencers.

La Oldoini, dopo i quarant’anni, sentendosi ormai vecchia e inutile, decise volontariamente di

lasciarsi andare e di vivere da emarginata piena di livore verso l’ingrata Italia ufficiale che, non

solo non ne aveva riconosciuto e celebrato l’apporto decisivo all’Unità, ma che ha sempre

cercato di sminuirne peso e valore.

Il volontario tramonto della Contessa è stato un dispetto rivolto a quanti non ne hanno voluto

riconoscere il valore; una sorta di auto distruzione capace, secondo le intenzioni della donna, di

perpetuare nell’Italia, un perenne senso di colpa.

Scopriremo che la Contessa di Castiglione era davvero considerata un personaggio scomodo.

Basti pensare che alla sua morte i servizi segreti italiani e francesi, si precipitarono nella piccola

abitazione nella quale si era ridotta, per rinvenire, e sequestrare, carteggi e corrispondenze

compromettenti per molti potenti e dinastie dell’epoca (fra i quali Vittorio Emanuele, Napoleone

III e Bismark).

Umberto I di Savoia re, al momento della morte della Oldoini, diede disposizione

all’ambasciatore italiano di presenziare alle esequie, ma di non riportare la salma in Italia.


Chiaro segnale del disagio dei Savoia verso una figura che, una volta usata, andava destinata

all’oblio.

La vendetta di Virginia quindi sarà la Verità.

Verità che vivremo attraverso le sue parole, che ci urlano il suo desiderio di essere riconosciuta

come donna libera e determinante nella storia ufficiale dell’epoca risorgimentale e di

unificazione di una nazione.

note di regia

"Io sono io, e me ne vanto."

Partiamo da questa citazione per descrivere lo spazio semantico nel quale agiremo. Questa

frase è così brutalmente moderna, sfacciata, spudorata, che potrebbe essere la didascalia di

una qualsiasi personalità malata di contemporaneità in un orgasmo social di selfie da auto-

celebrare.

Ed è esattamente questo che la nostra bella Contessa Virginia fa. In netto anticipo sui tempi, sia

femministi, che sociali, lei si mette in scena - fisicamente - ma ancor di più socialmente e quindi

politicamente. Esattamente come una influencer contemporanea che radicalizza opinione

pubblica con modi privati, tanto da stringere il potere al suo angolo, o meglio, al suo sofà.

Così noi vediamo il suo Mondo prendere forma, un viaggio tra le sue memorie del passato ci si

palesa davanti gli occhi come apparizione. Come un corpo immortalato nel bagliore eterno.

Corpo fatto di nomi risonanti, potenti; segnato come le cartine d'Europa nate tra indumenti

intimi, guerre e diplomazia. Tutto grazie ad un bacio dato o uno rifiutato. Il potere delle donne

sugli uomini è l'arma più potente da sempre.

Lei costruisce una forma, la sua forma che è il suo stesso essere: lei è la sua stessa messa in

scena. Un tableau vivant, perenne qui ed ora. Il suo vivere ha come il suo compimento sulle

universali tavole di un palcoscenico. Un pulpito sul quale declamare con forza il suo "IO" e

appiccicarlo alle pieghe nascoste della storia per far emergere in maniera disperata la verità,

ormai rimasta l’unica cosa possibile da cambiare. Se la sua vita l’ha giudicata la storia può

ancora attendere per farlo.

Una apparizione misteriosa sulle tavole di un teatro, dove il suo corpo è ricostruito per un'ultima

messa in scena. Come uno psicopompo Virginia ci viene a fa visita per portarci nell’odore dei

suoi giorni, giorni che hanno dato il battesimo a quello che siamo oggi. L’Italia è nata anche

passando per la bellezza infausta di una donna speciale.

Gloria egoriferita, spia patriottica, furba diplomatica, anticipatrice di mode e costumi, perfetta

modella, fredda seduttrice, o solamente arrivista?

Tutto questo forse.

L'ultima foto nella sua ultima solitudine ce lo racconterà.

TEATRO VITTORIA - ATTORI & TECNICI Piazza S. Maria Liberatrice 10, Roma (Testaccio)

Botteghino: 06 5740170 – 06 5740598

Prezzi: Interi € 20,00

UFFICIO STAMPA

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

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