V COME VIRGINIA
La Contessa di Castiglione
scritto e diretto da Luca Gaeta
con Patrizia Bellucci
musiche Fabio Lombardi
scene e costumi Luca Arcuri
aiuto regia e movement director Giulia Avino
disegno luci Francesco Bàrbera
voice off Sebastiano Somma, Loredana Cannata, Silvia Siravo, Alessio Caruso, Andrea Vaccari
luci e fonica Luca Vergoni
sartoria Aurelia Simion
29 ottobre ore 21
TEATRO VITTORIA-ROMA
A grande richiesta, torna in scena a Roma, al Teatro Vittoria, il 29 ottobre, V COME
VIRGINIA. LA CONTESSA DI CASTIGLIONE, spettacolo scritto e diretto da Luca Gaeta,
con Patrizia Bellucci e le musiche di Fabio Lombardi.
Un vecchio baule è stato recapitato presso un teatro, all’interno ci sono dei fogli scritti, lettere,
documenti, pagine di diario. Improvvisamente sul palco si alza un vento gelido e una nebbia
cupa, i fogli iniziano a volare e nella nebbia vediamo emergere una figura oscura, è
un’apparizione sovrannaturale, questa forma di donna avanza lenta: è La Contessa Di
Castiglione.
Questa donna ci apre le porte del tempo e dello spazio per narrarci le vicende storiche,
politiche, personali e sentimentali da essa vissute. La vediamo nella sua ultima, misteriosa,
messa in scena Virginia Oldoini, La Contessa di Castiglione, ci appare nella sua immagine
finale: invecchiata, svanita, solitaria, al limite della follia.
Attraverso la sua vicenda di donna bellissima, come venne definita, di “Meravigliosa Statua di
Carne”dedita all’Arte dell’Amore, Virginia farà luce sul marchingegno di Cavour che la condusse
a sedurre Napoleone III, conquistandolo alla Causa Italiana dando così l’avvio alla
fondamentale alleanza che fece, del piccolo Piemonte, il centro motore per l’annessione del
resto d’Italia che portò poi all’unificazione.
Lei è la sola Eroina che, per la nascita della Nazione, non ha provocato morti, come invece
avvenne con conflitti disastrosi, ma che ha donato gioia e seduzione. Oltre al passaggio storico,
verrà in luce la donna indipendente, senza mezze misure, colta, e proiettata nel futuro. Una
donna che, con il culto della propria Immagine, immortalata in centinaia di scatti dal fotografo
parigino Pierson, è vicina a noi, ai nostri tempi quelli degli imagine makers e degli influencers.
La Oldoini, dopo i quarant’anni, sentendosi ormai vecchia e inutile, decise volontariamente di
lasciarsi andare e di vivere da emarginata piena di livore verso l’ingrata Italia ufficiale che, non
solo non ne aveva riconosciuto e celebrato l’apporto decisivo all’Unità, ma che ha sempre
cercato di sminuirne peso e valore.
Il volontario tramonto della Contessa è stato un dispetto rivolto a quanti non ne hanno voluto
riconoscere il valore; una sorta di auto distruzione capace, secondo le intenzioni della donna, di
perpetuare nell’Italia, un perenne senso di colpa.
Scopriremo che la Contessa di Castiglione era davvero considerata un personaggio scomodo.
Basti pensare che alla sua morte i servizi segreti italiani e francesi, si precipitarono nella piccola
abitazione nella quale si era ridotta, per rinvenire, e sequestrare, carteggi e corrispondenze
compromettenti per molti potenti e dinastie dell’epoca (fra i quali Vittorio Emanuele, Napoleone
III e Bismark).
Umberto I di Savoia re, al momento della morte della Oldoini, diede disposizione
all’ambasciatore italiano di presenziare alle esequie, ma di non riportare la salma in Italia.
Chiaro segnale del disagio dei Savoia verso una figura che, una volta usata, andava destinata
all’oblio.
La vendetta di Virginia quindi sarà la Verità.
Verità che vivremo attraverso le sue parole, che ci urlano il suo desiderio di essere riconosciuta
come donna libera e determinante nella storia ufficiale dell’epoca risorgimentale e di
unificazione di una nazione.
note di regia
"Io sono io, e me ne vanto."
Partiamo da questa citazione per descrivere lo spazio semantico nel quale agiremo. Questa
frase è così brutalmente moderna, sfacciata, spudorata, che potrebbe essere la didascalia di
una qualsiasi personalità malata di contemporaneità in un orgasmo social di selfie da auto-
celebrare.
Ed è esattamente questo che la nostra bella Contessa Virginia fa. In netto anticipo sui tempi, sia
femministi, che sociali, lei si mette in scena - fisicamente - ma ancor di più socialmente e quindi
politicamente. Esattamente come una influencer contemporanea che radicalizza opinione
pubblica con modi privati, tanto da stringere il potere al suo angolo, o meglio, al suo sofà.
Così noi vediamo il suo Mondo prendere forma, un viaggio tra le sue memorie del passato ci si
palesa davanti gli occhi come apparizione. Come un corpo immortalato nel bagliore eterno.
Corpo fatto di nomi risonanti, potenti; segnato come le cartine d'Europa nate tra indumenti
intimi, guerre e diplomazia. Tutto grazie ad un bacio dato o uno rifiutato. Il potere delle donne
sugli uomini è l'arma più potente da sempre.
Lei costruisce una forma, la sua forma che è il suo stesso essere: lei è la sua stessa messa in
scena. Un tableau vivant, perenne qui ed ora. Il suo vivere ha come il suo compimento sulle
universali tavole di un palcoscenico. Un pulpito sul quale declamare con forza il suo "IO" e
appiccicarlo alle pieghe nascoste della storia per far emergere in maniera disperata la verità,
ormai rimasta l’unica cosa possibile da cambiare. Se la sua vita l’ha giudicata la storia può
ancora attendere per farlo.
Una apparizione misteriosa sulle tavole di un teatro, dove il suo corpo è ricostruito per un'ultima
messa in scena. Come uno psicopompo Virginia ci viene a fa visita per portarci nell’odore dei
suoi giorni, giorni che hanno dato il battesimo a quello che siamo oggi. L’Italia è nata anche
passando per la bellezza infausta di una donna speciale.
Gloria egoriferita, spia patriottica, furba diplomatica, anticipatrice di mode e costumi, perfetta
modella, fredda seduttrice, o solamente arrivista?
Tutto questo forse.
L'ultima foto nella sua ultima solitudine ce lo racconterà.
TEATRO VITTORIA - ATTORI & TECNICI Piazza S. Maria Liberatrice 10, Roma (Testaccio)
Botteghino: 06 5740170 – 06 5740598
Prezzi: Interi € 20,00
UFFICIO STAMPA
Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
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