mercoledì 30 ottobre 2024

Una riflessione sulla precarietà e sul teatro al Teatro Lo Spazio THE JOYCE AUDITION



The Joyce audition
, testo e regia di Riccardo Mini, si viene subito avvolti da un'atmosfera in cui regnano varie sensazioni,  tutte confluenti nella precarietà esistenziale che immergono lo spettatore nel mondo  dello scrittore irlandese,

Due attori italiani , un uomo, ( Mario Migliucci) e una donna( Angelica Cacciapaglia) sono a Londra, in un albergo di periferia, che ben presto dovranno lasciare, poichè costa ben 50 sterline a giorno, scappati dal bel paese, dove "si va a vanti solo se si è raccomandati, anche se si è bravi" sperano di vincere il provino per la rappresentazione dell'unica opera teatrale di James Joyce. "Gli esuli" scritta a Trieste nel 1915.

Mentre i due sono sospesi tra  la speranza di vincere il provino, voler guardare  la partita, irrompe sulla scena un terzo personaggio (Stefania Lo Russo) che con le sue considerazioni, va  a scavare nell'intimo dei due attori, mettendo a nudo le loro mancanze, le loro fragilità,  le giustificazioni, la paura di affrontare la realtà.

Il testo di Mini, prende come pretesto questa audizione non solo per attualizzare i temi cari allo scrittore irlandese, che sono poi ahimè eterni, e che possono essere applicati a tutte le categorie lavorative, o come in questo caso aspiranti lavoratori, che anelano, al lavoro, ad essere attivi, a  partecipare alla vita attiva, ma che per, volte, davvero per congiunzioni astrali negative, ma a volte anche per inettitudine, e qui ci avviciniamo anche a Italo Svevo che non a caso Joyce conobbe mentre viveva a Trieste, ma anche per narrare tutto ciò che molto spesso c'è intorno al teatro e di cui spesso lo spettatore e inconsapevole.

Questo testo , per certi versi è costruito come se fosse un gioco di scatole cinesi, ne apri una è c'è ne è un'altra dentro, e poi ancora un'altra.

Gli attori sono tutti perfettamente calati nelle loro parti, Mario Migliucci riesce con grande lievità a passare da un registro recitativo ad un altro con grande agevolezza  e mestiere.

Angelica Cacciapaglia è perfetta nel suo ruolo, trasmette chiaramene la voglia che ha il suo personaggio di emergere, di coronare il suo sogno di diventare attrice, pur in mezzo a mille paure e insicurezze.

Stefania Lo Russo ha un ruolo minore ma non meno importante, ed è molto precisa nel suo ruolo.

Lo spettacolo è recitato in parte in lingua italiana in parte in lingua inglese, le parti tratte dall'opera di Joyce.

                                             Miriam Comito


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